Quando le cose diventano di moda a me incominciano a stare antipatiche. Anche se si tratta di generi/filoni/movimenti/libri che di solito adoro.
Un esempio lampante è quello dei vampiri: fin da ragazzino ho adorato questa figura orrorifica, facendo incetta dei film della Hammer, dei fumetti e dei romanzi che ne parlavano. La passione si è tramandata per anni e anni, quando i succhiasangue già assumevano un'iconografia più pulp e modaiola. Penso al gioco di ruolo Vampiri, ma soprattutto a film come Underworld, Blade e simili. Non-morti vestiti di pelle, che frequentano discoteche e fanno ampio uso di arti marziali e armi da fuoco. Una vera rivoluzione ma, vabbé, potevo anche sopportarla.
Poi sono arrivati i sopramorti, i vampiri sbrilluccicosi e innamorati, con tutto il seguito di amenità terribili che ne è derivata. E allora, sì, i succhiasangue ho iniziato a non sopportarli proprio più, salvo rare eccezioni.
Adesso dicono che sarà il turno degli zombie. Creature sfigatissime, brutti, decomposti e dementi, se ne sono stati all'angolo per decenni a rosicchiare tibie umane, ignorati da tutti tranne che dai veri fans. Ora, colpa di Resident Evil, di Orgoglio e Pregiudizio zombie, o di sa la Madonna cosa, stanno diventando un trend. Una tendenza. E a me vien da vomitare. Immagino già le “piacevoli” variazioni sul caso, la pila di letame in formato di romanzi horror-romantici che andranno ad accumularsi insieme a quelli sui vampiri liceali e sugli angeli custodi.
Così me li distruggeranno, altro che proiettili in testa e splendide memorie dei tempi che furono.
Peggio ancora, dicono che lo steampunk sta diventando di moda. Tutti ne parlano – il 90% delle volte a spropositio – tutti ne abusano, riempendosi la bocca di somme stronzate senza né capo né coda. Arriveranno le orde di coloro che immaginano lo steampunk come una bizzarra variazione del genere fetish, oppure come una commistione tra il medesimo e il cosplay. Vengo colto da brividi e da rabbia nel pensare che anche lo steampunk possa infine diventare solo un trend, una robaccia da vendere.
Potrei fregarmene, anzi, potrei godere delle attenzioni riservate a questi generi. È matematico: tra la tanta robaccia arriverà anche qualcosa di buono. Magari nella proporzione di uno ogni nove schifezze. È uno scambio equo? Per me no. Perché odio sentire la gente che discute di cose che non conosce o che – peggio ancora – crede di conoscere. So che è un punto di vista supponente, ma non ci posso far nulla.
E allora sì, ve lo prometto: sarò severissimo a stroncare ogni porcata che tenteranno di propinarvi con un'etichetta fasulla. Userò tutta la visibilità che questo blog ha, poca o tanta che sia, per mettere il bastone tra le ruote a cialtroni e incapaci.
Siete avvisati. Ci metto un attimo a scatenare una crociata.