Ogni mese chiediamo ad un artista di confrontarsi con alcuni temi, cerchiamo di scoprire cosa pensa dell'arte contemporanea, quali sono i suoi gusti e quali metodologie di lavoro utilizza...
Lobodilattice incontra MARCO CARLI ROSSI
Dove sei nato e in che città vivi?
Sono nato in un paese in provincia di Pavia, e vivo in un paese in provincia di Milano: entrambi sulla linea di confine.
Mi ritengo comunque Milanese a tutti gli effetti, anche se la terra che mi ha dato i natali influisce parecchio.
Un aggettivo per definire la tua arte?
Primigenio.
Un aggettivo per definire il tuo temperamento?
Riflessivo e a volte irruento.
Potresti descrivere come costruisci un’opera, che materiali usi, e come?
Non so quasi mai cosa apparirà, pur avendo un'immagine in mente, come una traccia. Parto con il concretizzare delle figure che, poi, si trasformano esse stesse, assieme allo spazio che le contiene: interpreto ciò che mi appare, mantenendo un'idea di percorso. Nel corso degli anni ho spaziato tra materiali vari, ma ultimamente mi sono deciso ad usare solo china ed acquarelli.
Cosa rende un artista affermato? il consenso della critica, il consenso del pubblico, o le vendite?
Credo esistano due alternative: artisti congeniali al mercato ed artisti bravi, congeniali al mercato. Il consenso del pubblico, a volte rappresenta solo un buon lavoro fatto dagli esperti del settore. Il tempo è l'unico metro per vedere il valore e l'affermazione concreta di un artista.
Arte è anche o sopratutto vernissage e mondanità?
Se una persona è lucida, andare ai vernissages non nuoce: fai incontri ottimi e trovi di che parlare. Ultimamente sono diventato molto selettivo sugli eventi da visitare. La mondanità va bene quando non interferisce col lavoro.
Che musica ascolti?
Vado a periodi; passo dal jazz al punk, da Bjork a Guccini, da Beethoven ai Gorillaz.
Che libri leggi?
Di tutto salvo i gialli ed Harmony.
Cosa guardi in televisione?
L'ho eliminata ormai da anni.
Da Artista, potresti descrivere quale pensi essere il compito di un critico d’arte?
Misurare il metro dell'ambizione del tuo lavoro, e dopo averlo inteso, agire di conseguenza.
Cosa diresti a un giovane che vuole fare l’artista?
Preparati al peggio.
Leggi riviste d’arte? Quali? (vanno bene anche quelle on line)
Spazio sulla rete, ma non ne leggo di specifiche; ogni tanto compro Flash Art.
Cosa pensi della diffusione dell’arte attraverso le nuove tecnologie, il binomio arte/internet,
aiuta o penalizza?
Credo che come ogni cosa vada ponderato: Internet è una fonte enorme d'immagini. Ci vuole un attimo a farsi prendere la mano se qualcosa risulta facile ed immediato. Un'opera che non deve troppo all'etere e conserva la sua idea di presenza aiuta pure chi la guarda.
Vero è che senza internet ci sarebbe meno visibilità.
In una intervista, quale domanda ti piacerebbe che ti facessero?
Credi alle rane volanti?
Dai anche la risposta:
Certamente!
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