Forma&Cuore - Fabrizio Bonanni solo exhibition

Prosegue la fervente attività di MAD Museo d’Arte Diffusa nell’allestimento di mostre d’arte contemporanea nei luoghi extra – ordinari, in cui si svolge la vita quotidiana dei cittadini. In questo ambito rientra anche la zona pub di Latina, dove si va ad aggiungere Forma&Cuore, personale di pittura a cura di Fabio D’Achille del giovane artista pontino Fabrizio Bonanni, che inaugurerà giovedì 16 giugno alle 21,00 presso l’HOBO Drink&food (Via Cesare Battisti, 16).

Fabrizio Bonanni, classe 1986, risiede a Roccagorga, dove gestisce il suo Laboratorio artistico LAB.

È alla sua prima mostra con MAD, ma ha partecipato a diverse esposizioni collettive e personali, ricevendo consensi di critica e pubblico anche attraverso premi e riconoscimenti: nel 2014 ha vinto il Primo Premio Artisti Under 30 Sergio Ban (Biennale di Arte Contemporanea, Latina); nel 2013 il Primo Premio Giuria Popolare a Milano, Switch on Creativity; nel 2010 il Premio Speciale Sergio Ban (Biennale di Arte Contemporanea, Latina). 

Dopo il diploma presso l’Istituto d’Arte di Priverno ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Frosinone e ha approfondito la conoscenza della tecnica pittorica nello studio di Alberto Serarcangeli.

Ama anche la fotografia, ma la sua passione resta la pittura, con cui, nonostante la giovane età, si è espresso in vari modi, avvalendosi anche della tecnica del riciclo. Le sue ultime produzioni conservano uno sguardo sulla realtà, l’uomo e la natura, di carattere intimista e lirico, che in alcune opere approda a tratti metafisici e surrealisti. Spesso gli sfondi compositivi presentano un trattamenti tipico delle vetrate musive policrome, scenari su cui si stagliano sagome e soggetti neri, ombre che fanno capolino su un universo frammentario e variegato.

 

“Il cammino dell’Arte, la metà può attendere”

 

“Sarebbe riduttivo forzare dentro i limiti di una raccolta la vita, le emozioni, le creazioni, le riflessioni di qualcuno. Chi lo conosce sa quanto sia difficile “ridurre” proprio Fabrizio Bonanni ad una fase, ad un insieme di opere. Lui dà voce a diversi stimoli e riesce sempre a produrre qualcosa dal suo interesse del momento. E tutto questo lo fa mantenendo una cifra riconoscibile, uno stile difficile da confondere, come se ogni fase del suo lavoro tendesse  verso qualcosa di nuovo, da scoprire, un nuovo stadio, una nuova crescita, un’idea di arte sempre in fieri.

È solamente l’ultimo Fabrizio Bonanni, quindi, che si presenta in questo catalogo. Un artista che sta approdando ad una dimensione più intima rispetto alle opere d’arte precedenti, che sta seguendo una via più rivolta verso l’introspezione, la coscienza di sé, dei propri limiti e delle proprie possibilità. Il Fabrizio Bonanni della serie aperta al contributo altrui delle Chiavi, o quello interessato al gioco linguistico e allo sconfinamento tra dimensione umana e multimediale, stanno lasciando posto ad un artista che cerca di usare la materia pittorica per evocare una serie di stati d’animo e di sensazioni talmente intimi da essere difficilmente esplicitabili. Eppure le sue opere riescono a dare proprio l’idea di questa timida apertura su una serie di microcosmi interiori che vengono trasfigurati nel paesaggio, nella natura, nelle architetture. Sono risonanze, sono accordi profondi e personali che vengono riflessi nel mondo esteriore, proprio come accade nella vita di tutti i giorni. Quante volte uno stesso oggetto può cambiare sotto il nostro sguardo, a seconda di ciò che proviamo noi che lo osserviamo in quel momento?

Anche i colori, la materia, le tecniche pittoriche contribuiscono a far risuonare il grido o il canto interiore dell’artista, di volta in volta. E la sua firma, il suo stile non cambia: Fabrizio non abbandona l’uso della parola, del testo stampato, che sta lì a sottolineare o ad alleggerire o, talvolta, a destabilizzare le sensazioni evocate dai paesaggi.

Non illudetevi, non pensate di arrestare qui questo processo, Fabrizio approderà presto a qualcos’altro e, chissà, forse non riuscirà a fermarsi neanche quando penserete che sia giunto sulla strada maestra”.

(Martina Nardacci, Storica dell’arte)

 

La mostra costituisce un’anteprima del progetto DonArti dell’Associazione Laganà ONLUS.

 

Vernissage giovedì 16 giugno ore 21,00

Fino al 31 luglio 2016

A cura di Fabio D’Achille

Sede espositiva: HOBO Drink&food, Via Cesare Battisti, 16 - Latina

Orari di apertura: tutti i giorni 18,30 – 02,00

Info 393.3242424 – eventi@madarte.it – www.madarte.it

Ingresso libero

 

  

Fabio D'Achille, Laura Cianfarani

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