Gli sguardi di Steve McCurry

Vai a Monza per sentirti dire e capire che “è stata una grande corsa”. Te lo raccontano le sue immagini e te lo confermano le sue parole. Quelle di Steve McCurry, classe 1950, fotografo americano oltre la fotografia.

Esserci. Lui c’era dove c’era da raccontare: non importa se fossero guerre, rivoluzioni, attentati, cambiamenti o personaggi. C’era dove i fatti stavano accadendo e dove le persone avevano qualcosa di interessante da comunicare. McCurry c’era: a volte, prima di tutti. Sempre, con il suo punto di vista: semplice, umile e sensibile e per questo, mai scontato. “Oltre lo sguardo”, come cita a pennello il titolo della retrospettiva dedicatagli fino al 6 aprile 2015 nella sontuosa Villa Reale di Monza, progettata nel 1777 dall’architetto Giuseppe Piermarini.

Un portfolio oltre lo stereotipo. Un’esperienza, come direbbero quelli del marketing, all’insegna della bellezza. Oltre gli occhi verdi, ormai famosissimi, di Sharbat Gula, ragazza e poi donna afghana, in copertina di National Geographic, ritrovata e rifotografata nel 2002. Quello che si snoda tra le decorazioni e i marmi della reggia di Monza è un repertorio di circa 150 immagini che si spinge oltre il confine, quando i confini geografici c’erano, molto più netti di oggi: dall’India alla Birmania, dall’Afghanistan alla Cambogia, ma anche Giappone, Brasile, Italia, Africa.

In una scenografia da Maestro. Linee di fuga che si riflettono nel sapiente e labirintico allestimento di Peter Bottazzi che è riuscito ad esaltare i ritratti di varia umanità firmati McCurry in un contesto che inevitabilmente distrae, ammalia e confonde. Proprio per questo l’allestimento è vincente nella sua sfida di costruire una vera e propria scenografia che strizza l’occhio alle tendenze del contemporaneo in un set che più classico ed opulento non potrebbe essere: una Villa Reale magica e fresca di restauro, che ha visto i fasti, le vicissitudini e le decadenze di imperi, regni, corti e monarchie, a partire da quello di Maria Teresa d’Austria per finire con quello dei Savoia.

Tra consigli e domande. E’ una mostra che di fatto srotola la carriera di un fotoreporter arrivato, che dopo aver trovato la sua strada, partita negli anni ‘70 da un quotidiano locale della sua Pensilvania, apre i cassetti e snocciola anche massime da saggio, a rischio banalità, suddivise in piacevoli video. Un’esposizione che solletica anche la domanda cruciale su cosa sia la fotografia oggi, cosa sia diventata con i pennelli del fotoritocco di Photoshop, di cui Steve fa largo uso, ma dopo una lunga gavetta se lo può permettere, anzi ci gioca, ammiccando alla pittura e creando spesso foto nelle foto, con rimandi e citazioni. Insomma, una celebrazione del successo con i corteggiamenti che ne conseguono, che porta in primo piano anche la questione del mecenatismo, che nel caso di McCurry si traduce in progetti che rispecchiano oltre il suo stile anche l’identità aziendale di marchi come Lavazza o Pirelli.

La fotografia come narrazione di storie. Quello che passa di Steve McCurry è la capacità di saper e voler osservare e comunicare, aldilà dell’obiettivo, senza le pretese dell’artista troppo spesso avulso dal contesto in cui si muove. Steve si fa capire ed emoziona.
E’ un narratore in grado di scattare una foto ad una giacca appesa a una parete e renderla quasi viva. Tra i suoi “insegnamenti” condivisi c’è n’è uno, il più difficile: “essere paziente”. Vale per la fotografia, vale per la vita, ma senza dimenticarsi di rischiare e di cogliere l’attimo. Lo dice anche lui...

Con le dritte giuste. E se, visitando la mostra, dai un’occhiata fuori dalle finestre affacciate sull’immenso parco della Villa puoi catturare quello che sta succedendo lì: bada di tenere a mente i trucchi del mestiere di McCurry, raccolti in un video dall’associazione fotografica online COOPH: https://www.youtube.com/watch?v=7ZVyNjKSr0M

Steve McCurry Oltre lo sguardo
Fino al 6 aprile 2015
Villa Reale di Monza
Secondo Piano Nobile
Viale Brianza, 1 Monza
Orari: Martedì-venerdì, ore 10-18. Sabato, domenica e festivi, ore 10-19.
Sabato 4 e domenica 5 aprile apertura in via eccezionale fino alle 24
 

Maria Teresa Melodia

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