Hanno rubato il "bambino malato"? Bravi, magari finalmente qualcuno lo cura!

Hanno rubato il "bambino malato"? Bravi, magari finalmente qualcuno lo cura!

 

Posso scriverlo che del fatto che abbiano rubato l'opera di Medardo Rosso, dalla Galleria Nazionale d'Arte Moderna (Gnam),  in buona sostanza non m'interessa molto?

Per più di un motivo:

Si parla di arte solo quando scompare un lavoro storicizzato con la complicità del mercato, si taglia sulla formazione di settore, i Musei sono deserti abitati esclusivamente da oggetti per eletti e poi si grida alla grave e grande perdita culturale.

Non sarà che il furto è possibile la dove il mercato non ha consenso e la cultura in quanto linguaggio non è compresa ed è completamente svuotata di contenuti?

Ci fossero flussi permanenti di reali visitatori interessati all'arte e alla sua dinamiche linguistiche non solo il furto non ci sarebbe, ma non avrebbe senso, ma in tempi di crisi economica e culturale come questo tutto muove l'economia anche un Medardo Rosso per il mercato nero dei privati che saccheggiano il pubblico, a proposito:

Vi risulta che ci sia un mercato pulito dei privati che alimenta il pubblico?

il linguaggio artistico non è per tutti?

Ci sarebbe da chiedersi perché, ma l'altra  domanda che vi giro è:

Se il linguaggio artistico non è per tutti, l'artista è per tutti?

Ovviamente la risposta muta da artista ad artista e da spettatore a spettatore, la mia tensione è quella di elaborare forme, concetti e contenuti che siano per tutti, il rischio è quello di non piacere a nessuno, ma mai e dico mai, mi sogno sognato di invocare l'aiuto del privato, inteso come mecenate che dispone di un capitale che finanzia il lavoro e la ricerca di un artista.

Personalmente, penso che questo sia il secolo dell'incompatibilità manifesta tra l'interesse pubblico e quello privato e gli artisti che fingono che non sia così, nel nome dei percorsi della storia, mi sembrano vittime inconsapevoli impossibilitati a comprendere ciò che stanno determinando in questo tempo, ossia un linguaggio dell'arte fatto prodotto a denominazione e origine controllata, che forza maggiore escluderà sempre più pubblico dalla comprensione dei contenuti di una ricerca artistica.

Di fatto le gallerie e i Musei che tanto sostengono una idea di tutela dei linguaggi d'arte contemporanea, mi sembra che  di fatto allontanino il pubblico dalla loro comprensione, lo selezionino, sbaglio?

A Roma oggi all'ordine del giorno c'è la Mafia Romana e le forme partito che dirigono e agevolano interessi privati, siamo così ingenui da pensare che spazi pubblici d'arte contemporanea si muovano su dinamiche così distanti dagli altri settori della politica nel pubblico?

O come al solito sono io ad essere un visionario?

il Museo non può più garantire la diffusione, l'assimilazione e la tutela dei linguaggi e delle ricerche artistiche, la tutela dei processi e dei linguaggi dell'arte può realmente passare solo per la reale comprensione degli artisti che vivono, animano e abitano contemporaneamente il territorio, sono l'unica risorsa possibile per mettere al centro della nostra nuova società, in questo nuovo secolo, dai nuovi comportamenti, arte e cultura.

Certo potreste dirmi:

"La GNAM non allontana nessuno.

Se un insegnante vuol portarci la propria scolaresca, il biglietto è omaggio. per tutti gli studenti. La politica della Gnam è di riempire il Museo, non tenerlo aperto per unaristretta elite.

La gnam non acquista opere, ma le riceve dalle donazioni di artisti e di privati.

La Gnam conserva i linguaggi artistivi del passato e del passato recente, talvolta anche del presente, affinché le nuove generazioni future possano formarsi, così come Michelangelo si è formato su Masaccio. Mafia Capitale non vuol dire che tutti i cittadini romani sono mafiosi, che tutto è marcio, qualcosa di buono c'è.

E se tu non avessi visto Medardo Rosso probabilmente non esisteresti come scultore".

Rispondo:

Si qualcosa di buono c'è, ma senza una adeguata politica culturale che rimetta al centro gli artisti con i loro studi il collasso è inevitabile e Medardo Rosso per vedere preservato il suo lavoro deve augurarsi che un privato commissioni altri furti, mi sembra evidente, non si può promuovere l'arte allontanando il pubblico dalla sua gestazione vitale e canalizzarlo solo in un Museo (per quanto dal "taglio partecipato"), non so se sono chiaro...

il nocciolo della questione è che il Museo pubblico in Italia è a carico del contribuente ed è fondato sulla valorizzazione del bene privato, in altre parole l'oggetto artistico incrementa il suo valore al carico del debito del contribuente.

Evidente che tutto questo necessiti d'essere ridisegnato a monte, altrimenti a questo punto nel nome di una utopica ridistribuzione del linguaggio artistico, io sto con i ladri non con i tagli, nella mia visione non c'è molta distanza tra i custodi, pochi, con contratto a progetto e la scarsa considerazione italica nei confronti dei processi che costituiscono i linguaggi dell'arte, basterebbero poche cose, rimettere gli artisti con i loro studi al centro di tutto:

Consentirgli di esporre in questi spazi ancora troppo "privati" e far si che i territori pubblici siano il link reale con i musei pubblici.

il pubblico deve riuscire a fare da sé ed evitare di farsi manipolare dal privato e danneggiare se stesso, pensate allo scandalo Rom-mafia Romana, è molto dissimile?

In fondo con i soldi che si guadagnava a carico dell'UE si finanziava e si metteva a busta paga il politico corrotto, adesso ditemi se quello che sta accadendo nei musei pubblici italiani d'arte contemporanea è molto dissimile.

Nello specifico non parlo dello GNAM, ma è evidente che i suoi tagli sono un riflesso di un circolo economico a perdere...

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Mimmo Di Caterino

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