Luigi Ruggero Malagnini: gli oggetti che trovo? Sono degli amici.

Luigi Ruggero Malagnini: gli oggetti che trovo? Sono degli amici.

Abbiamo incontrato Luigi Ruggero Malagnini, artista che lavora tra Roma e Napoli, che ha con la sua ricerca formulato una poetica del fare artistico, fondata sull'oggetto che richiama l'attenzione e l'amicizia dell'artista e di chi lavora per comprenderlo.

Mi sembra che tu abbia una idea dell'arte che si materializza dovunque e comunque; in questo secolo c'è ancora spazio per tanta poesia nello sguardo di un artista?

Mi nutro dell'universo tutto, la morte costante e perpetua di un soldato in una qualche guerra; il viaggio in lacrime di una madre.
Spente le luci il dolore e la somma dei pensieri.
Le mi idee nascono all'alba di tutti i giorni, un dolore costante ti dicevo, gratificante nella sua reiterazione; infine, la poesia è puro linguaggio sciamanico,  nelle forme, nei mutamenti dello stile con accordi fatiscenti o puerili; nella poesia c'è la purezza della scoperta che infiamma l'ora e l'oramai, sempre e comunque, così è per molti di noi di formazione d'aria e ambito napoletano.

Cosa muove la tua sensibilità quando accosti oggetti creando nuovi significanti e significati poetici?

Ti ripeto, è un processo del pensiero, un viaggio continuo, perpetuo e sciamanico; scopri solo alla fine del processo dove ti porta.

Come i tuoi processi e il tuo linguaggio artistico si relazionano a chi con loro è chiamato a interagire?
Lavorare in maniera così interconnessa tra la propria vita in quanto percorso e il proprio processo artistico, quanto è fruibile in un un secolo dove regna sovrana l'immagine bidimensionale interfacciata da un computer?

In realtà, la finalità di tutto questo nutrirsi di sé e delle proprie vedute, non è per l'individuo e destinato all'individuo, è lo stesso oggetto o costruzione materica del pensiero che cerca amici intorno a sé, è lui il protagonista l'oggetto, ma senza un  vero consenso di parte.
Un flash, uno scatto non replicabile.
Niente può fermare la forza creativa di un artista, è una cosa istintiva e non  commerciabile.
Il pc è un mezzo per la condivisione, ma non è l'unico mezzo.
L' artista non si piegherà mai completamente al mezzo, è una faccenda intima, antica quanto e come l'oro.

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Mimmo Di Caterino

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