Marinella Senatore: una chiamata aperta alle arti per tutti.

Marinella Senatore: una chiamata aperta alle arti per tutti.

 

"La vittoria di un’installazione come questa è il segnale che il pubblico ha voglia di vivere le istituzioni in maniera differente, vuole sentirsi partecipe di esso e non guardarlo solo da fuori come qualcosa di irraggiungibile”.

Marinella Senatore, vincitrice del premio MAXXI

Marinella Senatore, artista di Cava dei Tirreni,  ha vinto il premio MAXXI 2014, con una sua idea di scuola.

Una idea di scuola aperta, per livelli, priva dei limiti della conoscenza, del prerequisito, della competenza e dell'anagrafe.

Il suo progetto "Narrative dance" è quanto più lontano è possibile da quella che i limiti del sistema pedagogico e didattico, rappresentano e configurano come scuola.

L'idea di scuola di Marinella Senatore (e anche dello scrivente, convinto nel profondo che il processp artistico laboratoriale, fatto prodotto,  sia principlamente didattica del linguaggio artistico) vuole studente e insegnante ruoli intercambiabili, l'apprendimento diventa autoapprendimento e emancipazione di merito dello studente; la didattica diventa rappresentazione concettuale del web 2.0 con ciascuno al centro del suo universo di relazioni con gli altri.

Un idea di scuola completamente libera e senza tasse d'iscrizione che gravano sulla comunità, itinerante e priva di una sede fissa, che condivide storie e narrazioni di ciascuno.

Quello che nella pratica da due anni mette in pratica Alessandro Guerriero  con il suo "Tam Tam scuola" a Milano e anche io con mia moglie Barbara Ardau con la T.A.M. (Tavor Art Mobil) Cagliari.

Le lezioni e le performance di Marinellla Senatore, hanno coinvolto circa trecento persone e realtà trasversali radicate nella comunità che poco hanno a che vedere con gli "addetti ai lavori" dell'arte contemporanea.

Il Museo cessa di divenire realtà stabile e immobile, ma luogo di reale ritrovo partecipato, questo è il motivo per cui sento di potere affermare che progetti come questo attestino il fallimento, anche economico, di un sistema e dei suoi "addetti ai lavori" che per settant'anni, depredando i dispositivi retorici delle avanguardie storiche, hanno consegnato il prodotto dei processi artistici al migliore offerente.

Per troppo tempo gli outsider della mediocrità nel nostro paese sono stati omessi e censurati.

Pongo infine l'accento su una altra questione, premi come questi pongono l'esigenza, in un momento storico come questo, d'investire maggiormente sulla scuola come laboratorio creativo in grado di costituire e stringere comunità in tempi di crisi come questo, e implicitamente dichiarano e attestano l'inutilità di questi premi, un processo artistico non può essere ridotto a premio e se il lavoro di Marinella Senatore è onesto, non lo sarà.

Mimmo Di Caterino

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