Fra artisti si instaura forza maggiore un legame simbiotico stretto, risultante del linguaggio che si incrocia intellettualmente e artisticamente.
Immagini che si catalizzano nella mente degli artisti e creano nuove intuizioni, associazioni, percezioni e iconoclastiche epifanie.
Tra artisti si sprona e legittima il proprio lavoro, ci si da il coraggio per sondare ed esplorare realmente nuove forme espressive, sistemi di comunicazione e percorsi di riflessione.
Non è possibile una reale storia evolutiva dei linguaggi dell'arte, senza la reale interazione tra gli artisti.
Attraverso le relazioni linguistiche, in questo tempo, gli artisti hanno il gravoso compito di modificare la percezione delle arti nella stessa maniera in cui web e social network stanno modificando neuroplasticamente la psiche umana.
Il loro lavoro e i loro differenti prodotti dialettici, devono arricchire e non impoverire la risposta dei sensi a nuovi e invasivi stimoli esterni, ampliare e non limitare la sensibilità alla varietà dell'esperienza umana fatta linguaggio.
Siamo a cavallo fra due mondi tecnologici, nel medioevo di un nuovo mondo dove i linguaggi dell'arte sono stati spinti ai margini della nostra "artificiale" vita intellettuale.
Questo medioevo del linguaggio dell'arte era stato annunciato da una prima ondata di divertenti media elettrici ed elettronici, la radio, la televisione e il cinema.
Tecnologie ormai arcaiche, erano limitate dall'impossibilità di creare un legame diretto tra artisti, il grosso della cultura popolare e delle arti radicate in comunità e territori era demandato alla stampa.
La cultura popolare oggi è stata deviata con vigore, dentro un nuovo canale, la rivoluzione elettronica annunciata negli anni cinquanta e sessanta ci ha trascinato tutti, in questo imbuto comunicativo chiamato personal computer.
La parola e le immagini, il pensiero cognitivo e concettuale dell'artista diventa irreversibilmente tecnologico.
Una nuove etica ed estetica dell'artista sta configurando un altro sistema dell'arte, oltre quello sondato fino al secolo scorso, i tracciati cognitivi e neuroplastici dell'artista, ancora una volta vengono deviati.