L'estate fredda 2


De L'estate fredda ne ho parlato due volte in due anni. Un record assoluto per la categoria “cortometraggi” che tratto a intervalli più o meno regolari qui sul blog. L'ultimo articolo a tema risale al 24 luglio ed è questo qui. Perché ne scrivo ancora? Semplice: pochi giorni fa sono stato contattato da Claudio Tacchi, regista del corto in questione, che mi ha annunciato l'imminente lancio del seguito, L'estate fredda 2, di cui potete vedere il trailer in questo post.

Ritengo il capitolo pilota uno dei migliori cortometraggi italiani di sempre, di certo IL migliore il campo horror, quindi devo dire che l'hype per me sale a livelli notevoli.

Data di lancio: il 10-10-10, credo su Youtube. Vi terrò senz'altro informati.

 

Postilla: qualcuno, nelle settimane scorse, ha commentato che in fondo è facile girare un film di zombie. Condivido questa affermazione, ma la rielaboro: è facile girare un film di zombie banale, brutto e scontato. Basta prendere una ventina di comparse, truccarle alla bene e meglio e creare la solita situazione di assedio o di fuga. È ben più difficile realizzare una pellicola di qualità. E, mi spiace dirlo, dagli anni '70 in poi il genere zombie-movie si è svalutato con una serie di produzioni sempre più improntate sul lato action o su quello parodistico.

In realtà credo che sia un sottofilone molto complicato da trattare. Ci sono degli stereotipi da rispettare, senza però abusarne. Il “divertimento” dovrebbe essere sempre accompagnato per mano da una suspance in crescendo, e magari anche da quella filosofia catastrofica che ben si accompagna coi film di zombie più introspettivi. Se così non si fa, il risultato massimo a cui si può ambire è una porcata come Resident Evil Afterlife.

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