Non avevo ancora mai parlato di teatro, ma l’occasione mi sembrava ottimale: sono stata a vedere lo spettacolo dedicato a Mark Rohko all’ Elfo Puccini, con la regia di Francesco Frongia e il testo dell’americano John Logan, interpretato dal bravo Ferdinando Bruni (l’attore e regista teatrale che nel 1973 fondò proprio il Teatro dell’Elfo, seguito poi da Elio de Capitani e Gabriele Salvatores, tra i primi …).
La pièce, d’impatto ironica e divertente, poi profondamente drammatica, gira intorno a un dialogo tra il grande artista di origine russa (1903/1970) - tra i padri e massimi esponenti dell’Espressionismo astratto americano (nato a New York dopo la seconda guerra mondiale, quando da Parigi la scena artistica si sposta appunta oltreoceano), insieme a Pollock, De Kooning, Kline, Newman, Motherwell, Twombly ….- e il suo assistente, volenteroso e sempre sopra le righe (per problemi in fondo personali) Ken, interpretato dal giovane Alejandro Bruni Ocaña.
Bruni/Rotchko seduto sopra una poltrona di pelle osserva i suoi dipinti, poi li fa osservare dall’assistente, facendolo quasi entrare in queste grandi tele, da cui parte l’acceso scambio che ci porta a scoprire pensieri, personali e oggettivi, del periodo e degli artisti suoi contemporanei, fino ad arrivare a quelli ” di moda” dopo, con l’avvento della Pop art.
Dunque un’analisi divertente di quel mondo, accompagnata da alti e bassi del grande maestro, da eccessi di amore, paura, passione … il tutto con un eterno presente: il colore rosso. Rosso come la passione, come il pomodoro, come Satana, come l’amore, come il sangue, e come la morte, che, sconfiggendo talento, buoni propositi e un grande lavoro, prende l’avvento sul Rothko artista e umano, portandolo al suicidio.
Un’interpretazione sentita da un Ferdinando Bruni appassionato, mai esasperato, proprio perchè lui di pittura ne sa qualcosa (per passione e per mestiere, infatti le opere in scena sono state realizzate da lui), ironico e divertente, che racconta, discute col suo nuovo amico/nemico, si sfoga, si vanta … facendoci un po’ vivere dentro a quello studio.
Andate a teatro. Rosso è in scena fino al 3 giugno.
Dipinto di scena
Mark Rothko, Tate modern, Londra
Ferdinando Bruni, Elio de CapitaniMark Rothko