Per Mauro Modin un punto di riferimento essenziale nella sua arte pittorica/sonora, che aiuta non poco alla comprensione di questo immenso sentire, è un altro Grande del Jazz: John Coltrane, perché, come tutti i Grandi Geni, ha fatto della sua vocazione la linfa vitale per eccellenza. Infatti egli stesso così spiega: “ La mia musica è l’ espressione spirituale di quello che sono: la mia fede,il mio sapere, la mia essenza. Credo che la musica possa rendere il mondo migliore e, se ne sono capace, voglio contribuire a farlo. Mi piacerebbe mostrare alla gente il divino, usando un linguaggio musicale che trascenda le parole. Voglio parlare all’ anima delle persone”. John Coltrane.
La Musica Jazz è il genere dai mille colori,ossia intrecci sonori frutto di una dirompente energia creativa, sorta come espressione di una condizione sociale, le cui radici, non va dimenticato perché sta proprio qui la connessione con la creazione Modiniana, hanno il sapore della spontaneità. In quanto tali non c’è spazio per i convenzionalismi.
Il tema musicale è sempre il soggetto principale dello spazio delle sue opere e viene scandito secondo canoni che non sono canoni: acquisisce identità nell’ improvvisazione, in quel ritmico e collettivo sperimentalismo che ci catapulta nell’ universo primitivo delle origini: Il comporre si lega all’ azione diretta di percussioni dal suono deciso, trasposte sul tamburo allo stesso modo in cui il pittore agisce sulla tela.
Grande qualità dunque quella di Modin, ovvero quella rara sapienza, quasi magica, che racchiude in sé, parole, emozioni, sensazioni, speranze, positive energie, e che formano un universo cromatico espressivo davvero unico, incredibilmente adeguato ad un personaggio della storia della musica, il cui sublime spessore umano sfiora l’ essere divino.
Angela Zenato