Mauro Modin nasce nel 1963 , in un momento storico particolarmente propizio alle arti . Sono anni in cui l’arte figurativa conosce i grandi rivolgimenti dell’informale con Vedova , Fautriere, Riopelle e tutti gli americani ben in vista ; nel comparto sonoro , troviamo da una parte Stockhausen , Maderna , Berio , Boulez , Xenakis , che sul versante classico si trovano a spianare nuovi orizzonti sonori , tra brutuisme e musica concreta , mentre le avanguardie neroamericane conoscono nuovi eroi :Dolphy , Russell , Muhal Richard Abrams, Taylor , Coltrane , Dixon , Kirk … e quattro giovanotti di Liverpool si stanno preparando a conquistare il mondo con canzonette orecchiabili ma non scontate , di facile presa ma confezionate con estremo aplomb e sicura garbatezza . Certo , tutto ciò il piccolissimo Mauro non lo sapeva , ne avrebbe potuto , soprattutto in un ‘Italia dove la notorietà di Luigi Nono e di Emilio Scanavino era inversamente proporzionale a quella di Rita Pavone e di Little Tony . L’acchito con la matita ed il disegno sono subitanei ed indolori per il giovane Modin , all’epoca attratto dal motocross , i cui veicoli riproduce volentieri su carta . Lo spirito del bimbo è docilmente inquieto , propenso al movimento , allo sfogo agogico . Gli oneri scolastici vengono svolti con giusta svogliatezza , con volti ed identità di insegnanti “ obliati dalla loro stessa insulsa inconsistenza “ . Di solito i maestri che hanno saputo trasmetterci qualcosa , soprattutto nel periodo della nostra infanzia o nella prima giovinezza , rimangono indelebilmente stampigliati nella nostra memoria . Modin non ne rimembra alcuno , all’infuori del Maestro Bortoluzzi , che nei suoi pochi anni trascorsi presso il Liceo Artistico di Venezia diviene un saldo punto di riferimento , e artistico e umano . Il Modin liceale non sopporta la farraginosa vacuità della struttura scolastica , impostata in maniera statica , passiva , amebica , ma pure bigotta e rigida . Non comprende perché debba dedicare gran parte del proprio tempo a materie poco inerenti a quelle dell’arte , o comunque anche se ad essa inerenti , mal impostate . Al pari l’istituzione scolastica è poco incline alle idiosincrasie modiniane , ed il divorzio forzato viene rapidamente ratificato. Poco male : Modin viene mandato a frequentare , su giusta decisone della sua famiglia , un corso presso una scuola privata di Milano, incentarato attorno alla grafica editoriale e fumettistica. Qui Mauro Modin scopre la bellezza e le opportunità culturali e sociali della grande città , iniziando la sua esperienza di vita metropolitana . Il corso lo appassiona , poiché esso va al centro delle problematiche delle tecniche del disegno , con tutti gli annessi ed i connessi del caso, e soprattutto senza troppi fronzoli , troppa teoria astrusa . Di sera l’impegno accademico e quel meraviglioso praticantato di vita, teso non solo alla scoperta della musica , prima il Rock , la forma più spontanea , semplice ; quindi il blues e poi il Jazz , da subito intuito come qualcosa di altro , di diverso . Nello stesso periodo il fumetto conosce un periodo di grande fermento , con una forte evoluzione in senso pittorico di questa complessa forma espressiva . Modin trova in Daniel Zezelj ed in altri geniali autori valenti punti di riferimento, che lo aiutano a comprendere quanto sia necessario dotarsi d’una variegata ed estesa tecnica pittorica , tanto a livello figurativo quanto a livello cromatico . Essendo al tempo il mercato del fumetto in espansione , Modin pensa alla concreta possibilità di trasferirsi tout court nel capoluogo lombardo onde iniziare una carriera nel settore . Ma il destino vuole altrimenti : sotto naja Modin si trova ad , iniziare pure la carriera del batterista in un rapsodico quartetto costituito tra commilitoni . Tale esperienza lo segna positivamente, a tal punto che terminati gli impegni militari, egli si pone in pianta stabile con una band , con il preciso intento di diventare un professionista on the road . Per uno come lui , che ha bisogno di un perenne riscontro adrenalinico , lo strumento più adatto non può che essere la batteria , dove il groove è dato non solo dalle mani , ma pure dal coinvolgimento corporale e dal cuore . Per un giovane senza preparazione tecnica , la forma musicale più spontanea da approcciare è quella del Punk , in quegli anni in gran voga , a seguito dell’artata rivoluzione maramaldamente creata da Malcolm McLaren alla fine degli anni ’70 . Sebbene fosse nata come una furberia di mercato , quella mossa aveva di molto scosso l’oramai logoro panorama del Rock storico ,da troppo tempo imbalsamato attorno a poche figure stinte e spompate . Con il punk rinasce la scena , rinvigorendosi attraverso nuove personalità e nuovi idiomi . “ Erano anni folli – ricorda Modin – ebbramente felici , poiché c’era entusiasmo , una voglia di fare , di provare , di vivere al massimo , sempre , a manetta , 24 su 24 “ . Modin approda nientepopò di meno che a Londra , insediandosi in uno di quei quartieri off-limit che risponde al nome di Brixton , a prevalentissima popolazione nera . Punk e Reggae a colazione , pranzo e cena . Lavori saltuari e tanta , tanta musica : concerti ovunque tra squatters e melting pot totale, in una dimensione esasperatamente vitalistica , ma sempre contraddistinta da una volontà che nel caso specifico è sempre stata “ volutamente costruttiva , lontana da droghe o da aspetti abbruttenti “ . Ritornato in Italia , Mauro è oramai inserito nel circuito concertistico nostrano , non in qualità di strumentista , quanto in qualità di roadie , membro di quella articolata realtà umana che opera a fianco dei musicisti famosi quando costoro sono in tournee . Modin ha modo di collaborare con tantissimi in auge all’epoca , Simply Mind , Simply Red , Zucchero , Vasco Rossi , Cult , Deep Purple , Pink Floyd , Rod Steward e Miles Davis solo per citarne alcuni. Riprende a dipingere ,attendendo che i tempi siano maturi per iniziare il vero e proprio percorso artistico , senza nessuna fretta di alterare tempi di maturazione che richiedono la loro naturale fase di decantazione . “Ho impiegato molto tempo – afferma Modin – per affrancarmi dai traumi che l’Istituto d’Arte , con la sua rigidià formale, era riuscito a creare nella mia giovane persona : non che io fossi uno stinco di santo , sia ben chiaro , ma quelle metodologie non sortivano su di me alcun effetto positivo . Sono stato fortunato nell’aver potuto svolgere i miei anni giovanili negli ambiti in cui avevo sempre sognato di poter operare . Quegli anni mi hanno gratificato , sono stati catartici , giuste lezioni di vita , dopo le quali mi sono reso conto che era giunto il momento più appropriato per iniziare un lavoro artistico solido , continuativo e coerente.” Il giovane artista inizia a far mente locale , impegnandosi , in contemporanea su più versanti creativi ,quegli stessi che egli sta scandagliando e perseguendo ancora oggi , in un viatico che si presenta ricco, lungo ed estremamente affasciinante. Franco Savadori .
Esposizioni : 1982 Collettiva Bevilacqua La Masa Venezia Italia- 1988 Galleria Quadrifoglio-Udine Italia- 1991 Galleria Papiro-Mestre Venezia Italia- 1992 Galleria Bianco Oro-Roma Italia-- 1994 Galleria Tiziano-Conegliano – Treviso Italia-- 1998 Collettiva Galleria Tiziano-Cortina – Belluno Italia-- 2001 Arte fiera-Jesolo – Venezia - Gall. Tiziano Italia-- 2001 Collettiva comune di Sistiana Trieste Italia-- 2001 Collettiva internazionale Galleria al Castello Seunica Slovenia-- 2001 Collettiva internazionale Museo Grafico Rogaska Slatina (Slovenia)-- 2001 Collettiva Internazionale Palazzo della Ras Trieste Italia-- 2001 Arte Fiera Padova Galleria 2000 Treviso Italia-- 2001 Arte Fiera Parma Galleria Tiziano Treviso Italia-- 2002 Personale Art Gallery-2 Trieste Italia-- 2002 Concorso Internazionale omaggio a Walden Coen comune di Sistiana Trieste- 1 premio Italia-- 2002 Collettiva Internazionale Galleria Commercio Lubiana (Slovenia )-- 2003 Personale Galleria d’arte Nuovo Spazio Mestre-Udine Italia-- 2003 Corso internazionale Casa della Pietra Trieste Italia 1 premio -- 2003 Collettiva Palazzo Frangipane Tarcento-Udine Italia-- 2004 Arte Fiera Vicenza – Galleria d’arte Vecchiato Italia-- 2004 Salon Des Artistes Independants – Parigi – Francia-- 2004 Collettiva Alpen-Adria Galerie Klagenfurt Austria-- 2004 Personale Palazzo del Cinema Gorizia Italia-- 2004 Arte Fiera Padova Galleria d’arte Vecchiato Italia-- 2005 Personale Galleria d’arte Serenissima Gradisca-Gorizia italia-- 2005 Personale Auditorium Gorizia Italia-- 2005 Personale Jazz-Wine Cormons Gorizia Italia-- 2006 Collettiva Galleria Comunale di Velden – Austria-- 2007 Personale UdinJazz Festival Teatro Palamostre – Udine-Italia-- 2008 Personale Salon Des Artistes Independants – Parigi – Francia--- 2008 Personale Festi ’val de Sein – Montgeron – Parigi – Francia--- 2008 Personale Museo Civico Palazzo Locatelli – Cormons – Gorizia Italia-- 2008 Collettiva Galleria La Colomba Trieste Italia-- 2009 evento Fuori Salone del Mobile Il Salotto di Brera - Milano-Italia --2009 Milly Art House Gallery Milano -Italia-2010 studio d'arte G&B mestre / venezia Italia --2010 Personale Spazio Abbadesse Milano--2010 Personale Centro Civico Milano 2 Segrate - Milano---2010 Personale Sporting Club Milano2 Segrate- Milano---2011 personale Galleria Combines Milano--2011 Al Vapore Marghera Venezia------personale M.D.P.House Gallery Milano---CZ95 Giudecca Venezia----personale 44GATTI Monza---Gallery Studio CaFoscari Art Venezia----2012 personale Teatro Dal Verme Milano con concerto di Yusef Lateef & Adam Rudolph---2013 personale Palazzo Ca' Zanardi Venezia -----2013 Collettiva Internazionale Galerie 30 Cannet Costa Azzurra Francia ---2013 Personale Casa Pannella Iseo BS- Italia ---2013 Personale La Mason de la Mer Cavalaire sur Mer Costa Azzurra Francia ---