Note e timbri

SHOWTIME #2  Di Ivan Quaroni  Note e timbri

“Tutte le arti”, affermava Oscar Wilde, “aspirano alla condizione della musica”, ma ciò è particolarmente vero quando si presta attenzione ai lavori di Mirco Marchelli, artista con un passato da musicista (suonava la tromba nella band di Paolo Conte), innamorato delle cromie del Monferrato.
Sono, infatti, simili a spartiti in cui risuonano i toni dell’ocra e delle terre brune, dei verdi e del rosso mattone, le astratte composizioni dell’artista. Sono dipinti, certo, ma anche manufatti, oggetti concreti, consistenti, fatti di creta o tessuti, di legni e stoffe o perfino carte geografiche.
Marchelli si muove nel solco di una tradizione di lungo corso, quella dell’astrazione lirica che ammicca alla materia e che conserva tracce di vissuto, quella in cui è lecito ritrovare in filigrana la magia di Gastone Novelli e le evocative dissolvenze di Cy Twombly. Eppure, da buon musicista, Marchelli ama l’ordine e la simmetria, il ritmo e le scansioni della geometria e, così, organizza le campiture cromatiche in irregolari scacchiere, in diagrammi, in bande verticali, fabbricando pattern caldi e texture emotive, sovraccariche di memoria. Il tempo, nelle sue opere, gioca un ruolo fondamentale, diviene presenza fisica, manifesta attraverso le imperfezioni della materia, i pigmenti quasi stinti, le macchie e le imperfezioni formali, tanto ricercate da apparire preziose.
Mirco Marchelli opera su registri allusivi, depistando l’esperienza ottica dell’osservatore con titoli precisi, assai poco indiziari, quasi volesse distinguere l’oggetto della visione da quello dell’elaborazione. Ma il gioco funziona e innesta cortocircuiti di senso che spiazzano. Per quanto mi riguarda, le opere di Marchelli si reggono da sole. Se fosse possibile sostituire i titoli con dei suoni, opterei per questa soluzione. Così, il colore riverberebbe nel suono. Ma forse è meglio così. Sono sicuro che il suo verde suona una nota diversa per ognuno di noi.

 

 

Marco Rossi Arte Contemporanea, Milano.
Fino al 27 ottobre

 

SHOWTIME #2

Di Ivan Quaroni

Note e timbri

 

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