Massimiliano Carocci - Milano City Blues

"Oltre la finestra un cielo grigio e sporco, l’alba silenziosa della strada. Dentro la stanza i contorni appena distinguibili delle pareti, le mensole, la paura. La tuta da operaio.
Da qui sembra tutto più distante. Ora che sono a letto, anziano e stanco. Il corpo come lontano da me stesso.
Una storia antica la mia Resistenza. Me la porto dentro come un’ombra, la sento nel respiro malato di dolore.
Strana natura dei ricordi. Riprendono vita come fiori inattesi. Per non vederli non basta chiudere gli occhi.
Da quanto tempo mi accarezzano di fatica. Da quanto tempo ritorno a vagare nel loro potere.
Una volta non mi lasciavo piovere addosso. Ora vivo nei sogni che non fanno svegliare.
L’area della fabbrica, il mio carcere. Piatta, vasta e recintata. I capannoni oscure corone all’edificio centrale destinato all’altoforno. Un non luogo della periferia; non più campagna, non ancora città.
Rottami di metalli da fondere in un ciclo continuo e vorace che escludeva il sonno.
Un grande rumore.
L’aria densa, come solida, di fumi incapaci di disperdersi. I sedimenti sul terreno. Sulla tuta. Nella gola.
"

 

Massimiliano Carocci, Milano City Blues, Eclissi Editrice

25 Maggio 2013, Presentazione del libro presso ZAM, vedi qui

 

 

Informazioni su 'Redazione'