HPL e il cinema


Dopo tante chiacchiere inutili su disaccordi di produzione e demenziali pretese da parte della Universal pare che la trasposizione cinematografica di Alle montagne della follia sia pronto al balzo sul grande schermo. Guillermo Del Toro, il regista, ha trovato i fondi necessari per lavorare senza snaturare la novel di Lovecraft, che di certo mal si presta a una sorta di avventura alla Indiana Jones (come forse vorrebbero i produttori).

Del Toro è bravo, su questo c'è poco da dire. Eppure trasporre le opere di HPL in film si è quasi sempre rivelata un'impresa improba. Non parlo solo delle pellicole basate al 100% sui racconti del Solitario di Providence, bensì anche a tutte quelle che in qualche modo (per atmosfere, mitopeica o altro) si ispirano al ciclo dei Miti.

 

A mio parere il migliore in assoluto è e rimane Il seme della follia, di Carpenter (regista di cui tra l'altro si è recentemente parlato su Malpertuis). Un film visionario, cupo e delirante, così com'è l'universo inteso da HPL.

Segue a ruota il gioiellino The Call of Cthulhu, mediometraggio del 2005 girato da Andrew Leman, realizzato come un film d'epoca (in bianco e nero, muto).

Ci mettiamo anche alcuni spunti de primo Hellboy (a livello estetico, più che altro), de La Cosa, in cui l'influenza lovecraftiana mi pare enorme. Coraggioso ma più zoppicante è invece Dagon, di Stuart Gordon, che non è da bocciare, ma nemmeno da promuovere.

Carino il misconosciuto From Beyond, che però ha troppo del b-movie per poter addentrarsi a pieno nella filosofia oscura dei Miti.

La saga di Reanimator è divertente ma ha davvero poco da spartire con l'omonimo, lugubre e morboso racconto di Lovecraft.

Qualcosa di buono si intravede anche ne L'Aldilà, di Lucio Fulci, che è probabilmente la sua opera più riuscita e inquietante, seppur senza avere citazioni dirette dei Miti, se non l'introduzione del grimorio Il libro di Eibon nella trama.


 

Resta il fatto che, considerando l'incredibile mole di racconti e novel prodotti da HPL, il rapporto di film discreti a lui ispirati sono davvero pochi. I motivi? Io ne azzarderei qualcuno, ma rischio di cadere nel banale. Quindi giro la domanda a voi. È davvero così complicato trasformare in immagini le parole evocative e spaventose di Lovecraft?

Il trailer de Alle montagne della follia

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