SE IL CORSETTO E' ABNEGAZIONE DA SE STESSI: MAKING PEACE WITH THE WIND - CAP. III by Kyrahm

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Da 8 mesi Kyrahm, body artist, attrice e performance artist italiana sta attuando la pratica del waist training. Attraverso questa pratica, diffusa in epoca vittoriana, si raggiunge la riduzione graduale della circonferenza della vita e il corpo ottiene la tipica forma a clessidra. Il progetto è accompagnato ad una dieta specifica ed ad una severa disciplina di esercizio fisico.

Kyrahm ha anche creato il primo gruppo italiano dedicato alla  pratica del waist training/tightlacing.

 

Scrive Kyrahm: 

 Nell'affermazione di Pasolini: "Il corpo: ecco una terra non ancora colonizzata dal potere" in realtà c'è un errore sostanziale: il potere condiziona continuamente l'esistenza dei corpi. Ci impongono canoni stereotipati. Più un corpo somiglia a se stesso più è considerato pericoloso perché sfugge alle dinamiche di controllo. Un potere che ha tra l'altro preso pieno possesso del suo corpo, annientandolo. 

Attraverso la riappropriazione della pratica, Kyrahm coglie il pretesto per analizzare il proprio vissuto e intraprendere una  approfondita ricerca socioantropologica.

Se la chirurgia plastica consente di ottenere in tempi rapidi modificazioni corporee (Aaron Stone, chirurgo californiano specializzato nel togliere costole allo scopo di una riduzione rapida della vita), pratiche come il waist training sono caratterizzate da una necessaria metodica quotidiana, che nella sua reiterazione, non può prescindere dalla totale abnegazione.
Ho perfezionato un metodo americano. Lo sto seguendo, ho perso quasi 10 kg. Il corsetto, per la leggera pressione, provoca prima senso di sazietà e, molto lentamente, se indossato con disciplina e costanza, può modificare la forma del tuo corpo e spostare gli organi. È un lavoro complesso e richiede estrema attenzione. 
La costrizione condiziona anche la nutrizione: posso mangiare solo piccoli pasti frequenti (7 volte al giorno).
Ci sono giorni che proprio non si riesce a portarlo sempre. Ascoltiamo il nostro corpo. 
Il corsetto deve essere realizzato su misura da una Corsetière specializzata che realizzerà il capo in modo che la vita venga ridotta di almeno 10 cm. Il corpo si modificherà e prima o poi si riuscirà a chiudere completamente il corsetto. Segno che si è pronti a passare ad un capo successivo e così via.

Comprendo che spesso le mie ricerche sono solo pretesti. Il waist training è di fatto uno stretto abbraccio. Così come un certo bondage, che lega all'altro. Per non parlare di ciò che sublima l'ago nella carne. Appartenenza. L'esercizio fisico, il bisogno di essere amati. Ma quando si riesce ad andare oltre se stessi pur attraversandosi e in questo modo si è in grado di farsi capire anche da culture diverse usando quegli stessi segni, allora si è sulla giusta strada. 
I media ci propongono modelli di riferimento relativi all’immagine corporea, basati su canoni di bellezza e stereotipi estetici che possono ostacolare la costruzione di un rapporto equilibrato ed armonico con noi stessi. Per mantenere questo stato fisico la mente è quasi costantemente occupata. Cosa e quanto (non) mangi, quanto esercizio fisico fai, quanto ti manca per essere come il mito del momento. Menti occupate. Menti manipolabili. Prima regola: controlla il cibo. I corpi delle modelle sono manichini. Se il mito estetico è il manichino, è facile dedurre che l'obiettivo è renderci manovrabili, deboli, emaciati.

La difficoltà di questa avventura non è stata seguire una dieta, fare esercizio fisico, indossare il corsetto tutto il giorno. 
Una performance è una seduta dallo psicoanalista, una videocamera nel cervello, un vecchio compagno di classe invecchiato che incontri per caso, un tocco chirurgico che trasformi in poesia. 
Sciolgo il nodo del corset e osservo da fuori pioggia e palazzi. Mi va stretto, in tutti i sensi, ma so che tutto questo è solo un pretesto per parlare di questioni ben più profonde. Ora un po' di riposo: del resto ogni giorno invecchiamo....

Il prossimo appuntamento con Kyrahm è in occasione di Woyzeck del Collettivo Cercle il 9-10-11-12 maggio 2013 a Napoli.
L'artista porterà con Julius Kaiser la performance Human Installation IV: il gioielliere (scritta e diretta da Kyrahm e Julius Kaiser) negli spazi del Museo Hermann Nitsch l'11 maggio.

Ha iniziato un progetto di immersione nei luoghi di lavoro stigmatizzati vivendo per tre anni in prima persona l'esperienza del precariato. Il lavoro che ne nascerà sarà un documentario denominato "Overskilled" (termine che indica i laureati impiegati in lavori sottopagati, spesso anche degradanti).

L'autrice ed attrice è protagonista di un importante film scritto e diretto da Mauro John Capece, red carpet al Festival du monde di Montreal.

Anna Novelli

 

Contatti:

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