OLTRE IL SISTEMA DELL'ARTE
Tradizione nei linguaggi dell'arte non vuole dire conservazione di un valore assoluto (il mercato e la politica ragionano sulla tradizione come immobile), tradizione è somma di regole, usi e innovazione in un percorso di vita fatto linguaggio e valore culturale. La tradizione viva è quella cosa che rinnova linguisticamente e culturalmente la tradizione, bisogna sapere distinguere tra artisti che si muovono su traiettorie tradizionali morte (di mercato) e vive, in grado di rinnovarsi culturalmente ogni giorno, per merito dell'interazione tra linguaggi. Renoir e Cézanne furono rifiutati dai buoni borghesi a discapito di artisti pagati a peso d'oro come Ussi o Scheffer (?). Modigliani? Non lo voleva nessuno se non in regalo; Van Gogh? I suoi quadri avevano la funzionalità di coprire squarci di pollaio. Quanto paga oggi il mercato l'errore di avere ignorato il contemporaneo in movimento a discapito dell'immobile? Oggi il mercato ha di contemporaneo e di artistico solo la furbizia della capitalizzazione fluida ai danni degli altri, e gli "altri" sono spesso gli stessi artisti sfruttati e imbrogliati da macchine specializzate dell'ignoranza professionale.
Per lo specialista d'arte contemporanea, il vecchio sistema dell'arte e la sua conservazione ha i suoi vantaggi.
Si trattava e resiste in quanto tale di un'enclave di gente che condivideva assunti basi indiscutibili, ci si scambiava informazioni accurate e filtrate, le idee e i prodotti artistici di discussione sempre ben ponderati.
Un club e un sistema isolato immune da critiche e opinioni esterne. La nuova rete dell'arte contemporanea, l'altro sistema oltre il sistema è vivace e estesa, forse traghetta persone con una preparazione di settore specialistica debole, forse per questo contribuisce a svilire processi e linguaggi artistici alti; non si tratta di scegliere tra un modello, il sistema dell'arte fino a qualche anno fa era e resiste come un circolo ristretto o un grumo di specialisti sobri e qualificati (oggi incarnati mediaticamente da personaggi come Gioni, Beatrice o Bonami), Facebook è invece in grumo di una moltitudine ribollente di entità che vogliono ragionare e comprendere il senso dell'arte contemporanea per qualsiasi ragione; insieme formano una rete di altre persone, un altro sistema dell'arte, variamente connessa e curiose e appassionate di ricerca artistica contemporanea. Si tratta di una coscienza collettiva superiore che stimola coscienze, nella sua multidirezionalità permette ai nuovi specialisti intelligenti dei processi artistici contemporanei (gli artisti stessi) di essere più intelligenti che mai, sempre che non si imbocchi la strada sbagliata.
Personaggi andati come Sgarbi e Bonito Oliva che soffrivano della sindrome della persona più intelligente del sistema, adesso fantocci come Diprè, sembrano avere compreso che lo specialista più intelligente dell'altro sistema attraverso il web è l'altro sistema stesso con le sue dinamiche.
I vecchi addetti ai lavori dell'arte erano fondati sul libro di testo, concentrati su temi e monografie specifiche. Il loro mondo era fondato su un sapere indiscutibile che si divertivano a padroneggiare. Attraverso il web, nell'altro sistema, il loro sapere specialistico diventa inesistente, perché fondato sulla divisione, è disconnesso.
L'altro sistema del web attraverso connessioni, anche disordinate, continua a sviluppare competenze sempre più approfondite, l'interazione tra artisti visivi riflette sempre più una verità di fondo: i confini del vecchio sistema dell'arte era costituito dai confini della carta dei libri; libri che parlavano una volta sola, dopo pubblicato è impossibile per un critico come Bonito Oliva o Sgarbi cambiare opinione, le posizioni diventano fisse.
Nell'altro sistema che si configura attraverso il web crea invece una possibilità di confronto divergente su tutto, si aprono strade e crollano i dogmi.
L'altro sistema attraverso il web si configura multidirezionale, vieni diffidato e allontanato da Exib Art? Lavori per Flash Art, vieni allontanato? Scrivi su Equilibriarte? Vieni allontanato? Scrivi sul tuo blog, su facebook o twitter.
L'expertise in rete non lo puoi direzionare o controllare, è un mercato delle idee dove emerge l'autorevolezza delle idee.
Se affrontiamo l'arte come linguaggio e ricerca linguistica nell'epoca del web 2.0 dobbiamo tenere presente un poco di cose:
- Ogni conoscenza ed esperienza di un artista è una interpretazione: L'esperienza visiva in base alla quale un ricercatore di un linguaggio artistico vi propone la sua visione del mondo è sempre un punto di vista peculiare, un linguaggio artistico è sempre rivolto a certi aspetti trascurandone altri.
- Le interpretazioni del linguaggio artistico sono socio culturali, l'arte è una forma simbolico culturale e come tale si rappresenta, letture oltre la logica simbolico affettiva sono mistificanti.
- Non esiste una posizione privilegiata per fruire dell'arte, la variabile è nell'interpretazione del senso dei
segni, e non c'è artista o linguaggio artistico assoluto fuori dal suo contesto.
- Le interpretazioni avvengono fuori contesto. Impossibile capire i processi, il lavoro e il linguaggio di un ricercatore di un linguaggio artistico fuori dal suo contesto.
- In certe nicchie comunitarie di elaborazione e ricerca di un linguaggio artistico certe interpretazioni sul senso dell'arte sono privilegiate o manipolate.
Quello che sta succedendo, è che manipolare la volontà linguistica di un ricercatore artistico, è sempre più complicato per quella nicchia di sistema dell'arte che si auto conferiva autorevolezza autoritaria, attraverso la limitazione dei media cartacei, adesso le vecchie autorità e figure di sistema sono oggettivamente allo sbando.
Lo sono perché incapaci di superare le barriere del vecchio sistema mercantile dell'arte (che dagli anni sessanta in poi è stato in assoluto un falso storico) e di creare gruppi di esperti diversi che sarebbero assolutamente più intelligenti dei loro fidati portantini intelligenti. Il sistema dell'arte specialistico e la rete può rendere la trasmissione di senso dell'arte contemporanea più intelligente se c'è la volontà di essere più intelligenti.