Incasellare nella concretezza del vivere quotidiano la logica misteriosa e inafferrabile di un miracolo. Impresa difficile a parole, complessa con una o più immagini, quasi impossibile (forse) con un oggetto. Prova a farlo Alessandro Zambelli [www.alessandrozambelli.it]. Sceglie uno dei miracoli più noti della tradizione cristiana - l’unico descritto in tutti e quattro i Vangeli - e crea la seduta PANIEPESCI (San Filippo).
È così che un mosaico di riquadri racchiude e al tempo stesso rivela gli elementi simbolici e l’essenza stessa dell’evento miracoloso: sono l’azzurro del mare e l’oro del grano - a rappresentare i pani e i pesci moltiplicati - ad alternarsi in San Filippo; è il numero 5 - così presente nelle descrizioni del testo sacro - a definirne l’ordine di grandezza. Sembra quasi “estratta” dalla cupola del Pantheon, questa seduta: in effetti PANIEPESCI potrebbe essere vista anche così, come un piccolo “Pantheon” quotidiano, più contenuto e familiare. Come una piccola e rassicurante architettura votiva domestica.
Dal 19 ottobre al 1 dicembre PANIEPESCI è esposta al MAC Museo d’Arte Contemporanea di Lissone, nell’ambito della mostra “(1:13) - Le tredici sedie mai dipinte nell’Ultima Cena di Leonardo”: tredici designer immaginano e interpretano le 13 sedute degli Apostoli “nascoste” all’interno dell’opera d’arte [www.tredicisedie.it].