Salviamo la Badia di Carpice

Gioiello di arte e cultura nascosto tra i capannoni della zona industriale di

L'oro grigio della Badia di Carpice

Moncalieri (TO), 12/02/14- Che l'antichissima e sfortunatissima Badia di Carpice fosse in uno stato pietoso lo immaginavo; che l'affresco del Millocco contenuto nella fragile cupola si fosse deteriorato negli ultimi quattro anni lo sospettavo, ma quello che ho visto stamattina- nel sopralluogo compiuto insieme alla dott.ssa Nicita (Soprintendenza alle Belle arti), ai funzionari comunali, al consigliere comunale Iorfino, all'assessore Maltese e ai miei colleghi del comitato di borgata s.Maria-reg.Carpice- va ben oltre ogni più cupa aspettativa. Mai, infatti, mi sarei aspettato che in una chiesa abbandonata, ma recintata e chiusa da un cancello, si potessero trovare tubi e ondine in AMIANTO accatastati alla rinfusa sotto lo sguardo sbiadito e atterrito di Maria Vergine e di altri santi non meglio identificati causa umidità. 
Probabilmente mi ero illuso che la dicitura “magazzino comunale” utilizzata dal catasto per identificare questa ex-badia benedettina fosse soltanto una dicitura formale, invece la cruda realtà è in linea con le mappe catastali: un magazzino di ciarpame potenzialmente (come si dice, il condizionale è d'obbligo) pericoloso! 
Se all'esterno la facciata elegantemente decadente fa a cazzotti con i pullman parcheggiati lì di fianco, all'interno la gentilezza del tratto di A.M. Millocco nel suo affresco della cupola si scontra violentemente con le macchie di umidità che dominano il soffitto e con i calcinacci e la fibra di amianto che dominano il pavimento. 
Mi chiedo se noi Moncalieresi e- in generale- tutti noi che siamo pronti a scandalizzarci per i giardini pubblici cosparsi di “innocenti” escrementi canini, siamo altrettanto pronti a indignarci e scandalizzarci davanti a questo degrado. Siamo pronti a indignarci davanti alla trascuratezza della nostra storia, della nostra cultura e della nostra salute? Siamo capaci di indignarci verso il comune di Moncalieri (ente proprietario di questo tesoro) che risponde ad una funzionaria delle Belle Arti- la quale sta chiedendo conto di quel degrado alla massima autorità presente, l'assessore alla cultura-: “non si possono mettere in campo risorse se non c'è progettualità da parte del comitato di borgata o altre associazioni”. Io a queste parole sono rimasto basito e con me la dottoressa Nicita delle Belle Arti, atterrita dalla risposta ricevuta.
Senza progettualità non c'è salvezza per la Badia, ma come possiamo pensare di progettare qualcosa se gli affreschi si stanno staccando di giorno in giorno? Come possiamo progettare qualcosa se il comune di Moncalieri non stanzia subito i fondi per fissare l'affresco e “congelarlo” nella situazione attuale? Ma soprattutto: come possiamo pensare di progettare qualcosa in un luogo dove a farla da padrone non sono i volti dolci dei santi raffigurati dal Millocco, ma le polveri di amianto?

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Stefano Periniconsigliere comitato di Borgata n.4 s.Maria-reg.Carpice

Giammarinaro Marco fotorgrafo 

giammarinaro marco

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