prostituzione artistica
(Ri-E)voluzione colturale
Leonardo Massi
I mediocri del Politically Correct negano sempre il merito. Sostituiscono sempre la qualità con la quantità.
Oriana Fallaci, La forza della ragione, 2004
Non è facile essere artisti e rimanere sulla cresta dell'onda. I più fortunati ci riescono ancorché trascinati dal motoscafo curatoriale, e mentre i più bravi cavalcano legittimamente il destriero, per gli altri cadere in acqua è motivo di crescita e ricerca continua, giacché i pescecani in questo “mare nostrum” abbondano.
L'artistaequilibrista è invece un “linguaggiomane”, un tossico la cui droga è il linguaggio; quello stesso linguaggio che, in parte o in toto, consentì al nostro eroe di avere riconoscibilità sul mercato.
Questo tipo di artisti sono facilmente riconoscibili: rappresentano con la medesima tecnica i medesimi soggetti da tempo immemore; hanno produzioni sconfinate, e spesso al posto delle articolazioni -ma questa è solo una leggenda- posseggono stampanti a getto d'inchiostro o pantografi a tre assi.
Ne conobbi uno così, lo trovai che si stava accoppiando col Censoreimbonitore era talmente assuefatto al suo linguaggio che utilizzando l'indaco anziché il violetto credette di avere un orgasmo. Provai a spiegar loro con gentilezza cos'è la produzione seriale, ma non riuscendo a convincerli finii per accusarli di prostituzione artistica proprio durante l'inseminazione.
Accusato per aver tentato d'interrompere il loro coito, venni indagato per quadricidio preterintenzionale; l'accusa decadde quando, due giorni dopo, circolò la voce che il Censoreimbonitore era in dolce attesa.
Non passò nemmeno una settimana che vennero al mondo trenta quadrettini 50x70 color indaco.
Artistaequilibrista e Censoreimbonitore decisero di darli in affidamento a trenta collezionisti, ed il mercato dell'arte, sempre attento alle banalità tediose ne rimase subito affascinato.
E vissero tutti felici e contenti...
L'artistaequilibrista è invece un “linguaggiomane”, un tossico la cui droga è il linguaggio; quello stesso linguaggio che, in parte o in toto, consentì al nostro eroe di avere riconoscibilità sul mercato.
Questo tipo di artisti sono facilmente riconoscibili: rappresentano con la medesima tecnica i medesimi soggetti da tempo immemore; hanno produzioni sconfinate, e spesso al posto delle articolazioni -ma questa è solo una leggenda- posseggono stampanti a getto d'inchiostro o pantografi a tre assi.
Ne conobbi uno così, lo trovai che si stava accoppiando col Censoreimbonitore era talmente assuefatto al suo linguaggio che utilizzando l'indaco anziché il violetto credette di avere un orgasmo. Provai a spiegar loro con gentilezza cos'è la produzione seriale, ma non riuscendo a convincerli finii per accusarli di prostituzione artistica proprio durante l'inseminazione.
Accusato per aver tentato d'interrompere il loro coito, venni indagato per quadricidio preterintenzionale; l'accusa decadde quando, due giorni dopo, circolò la voce che il Censoreimbonitore era in dolce attesa.
Non passò nemmeno una settimana che vennero al mondo trenta quadrettini 50x70 color indaco.
Artistaequilibrista e Censoreimbonitore decisero di darli in affidamento a trenta collezionisti, ed il mercato dell'arte, sempre attento alle banalità tediose ne rimase subito affascinato.
E vissero tutti felici e contenti...
Buon meretricio,
Leonardo Massi
Leonardo Massi