(english version below)
The Real America: Welcome to Hell, Kiss-kids!
di Luiza Samanda Turrini
And it all got to damn much for me
Just got to damn rough
And I pushed away my plate
And said boys I’ve had enough
And I lay upon the table, another piece of meat
And I open up my veins to them
And said come on, eat !!
Patti Smith, Summer Cannibals
They will not force us
They will stop degrading us
They will not control us
We will be victorious
The Muse, Uprising
Dei bambini non si sa niente. È il titolo dell’insuperato primo romanzo di Simona Vinci, che racconta di case abbandonate nei campi, riviste pornografiche e sperimentazioni sessuali estreme occorse prima dei dieci anni. Per evidenziare che l’infanzia, per tutti quelli che ne superano la soglia, diventa territorio sconosciuto. Le nuovissime generazioni sono sempre enigmatiche, e gli adulti non possono conoscere davvero il loro mondo, se non per riflesso. Il bambino è l’incarnazione del futuro, che a sua volta è lo sviluppo del presente. Gli adulti si rapportano al mondo dell’infanzia cercando di plasmarlo, e spesso finiscono col contaminarlo con i propri mostri.
Come un antropologo con gli occhi ben aperti, Ron English studia l’infanzia americana. E il mondo che vede e ritrae è come un territorio di guerra. Macaulay Culkin, l’enfant prodige di Mamma ho perso l’aereo, dopo il successo planetario ha passato anni di alcol e droga. Drew Barrymore, la bambina di ET, era alcolizzata a nove anni e cocainomane a dodici. Per i comuni mortali la fama è preclusa, ma rimane accessibile l’imperativo ad essere cool. A tappe sempre più forzate. Ora anche i lattanti devono avere un paio di Nike. I giocattoli vengono collezionati e scartati con una smania che porta l’euforia di un secondo, e poi immediatamente dopo la rabbia e la frustrazione. Ron English mostra bambini travestiti da clown, con espressioni assenti, occhi sgranati di droghe, sigarette in mano, lattine di birra. Ma non è solo il male di quelli che possono essere isolati casi di un consumo illecito, precoce e furtivo. Il problema è che in America, non appena i bambini manifestano segni di cosiddetta iperattività, lo Stato obbliga i genitori a somministrare loro potenti psicofarmaci, pena la revoca della patria potestà. I segni più frequenti della sindrome da deficit di attenzione vengono individuati a scuola. Possono essere cose come muovere le mani e i piedi durante la lezione, alzare la mano prima che l’insegnante abbia finito di formulare la risposta, alzarsi quando è richiesto di rimanere seduti, non riuscire a concentrarsi sui dettagli. Fra gli effetti fisici di Ritalin, Dexedrina ed Adderall ricordiamo: tachicardia, ipertensione, psicosi, allucinazioni, ansia, confusione, deterioramento mentale, depressione, aggressività, irritabilità, tic nervosi, ipersensibilità emotiva, anoressia, nausea, vomito, vertigini, eruzioni cutanee, funzioni epatiche anormali, interruzione della crescita, disturbi delle funzioni sessuali. Gli effetti psicologici, classificati dalle case farmaceutiche come terapeutici, sono la soppressione di ogni tipo di attività spontanea, la mancanza di umorismo, la riduzione della socialità, del gioco, della curiosità, la passività, la sottomissione in situazioni sociali organizzate, la focalizzazione limitata o ossessiva, la persistenza a svolgere attività senza senso. Insomma, ecco a voi il cittadino modello. E se a quattordici anni inizia a fumarsi il crack, bisogna capirlo.
Ron English ritrae piccoli pagliacci in mimetiche multicolor, con AK47 color magenta in mano. Per imparare fin da piccoli che la guerra è un gioco, niente più di un videogame. Che uccidere può essere molto divertente se si viene pagati, e se magari si mette in sottofondo dell’hard-rap o del new-metal. E poi si può diventare veri soldatini, tipo quelli di plastica verde, solo più grandi, e magari morti. Ron English mostra con quale disinvoltura si possa passare dalle armi giocattolo alle armi vere. Un po’ come succede in Un Gelido Inverno (Granik, 2010) in cui la diciassettenne Ree Dolly, in un momento critico in cui teme di essere sfrattata di casa, insegna alla sorellina di cinque anni a sparare.
English raffigura l’infanzia in relazione ai suoi setting abituali. E uno dei luoghi preferiti dai bambini americani è il Mc Donald. Fin da piccoli vengono abituati ad associarlo a stimoli positivi, come campi giochi colorati, piccoli gadget di Walt Disney in regalo nell’Happy Meal, cibi pieni di zuccheri. E naturalmente lui, il clown Ronald Mc Donald, che per i piccoli americani è più famoso di Gesù. Ron English mostra bambini che sembrano Baby Herman di Chi ha incastrato Roger Rabbit, alla guida di macchinine con il logo dell’Emme gialla.
L’alimentazione è un altro sistema simbolico di cui English indaga la semantica. Sovralimentazione. Malattie. Aggressività. Brama di sangue e zucchero. Innumerevoli ricerche rivelano come lo zucchero faccia aumentare il peso corporeo, sviluppi l’insulino-resistenza ed intossichi i vasi sanguigni nello stesso modo in cui il fumo intossica i polmoni. L’assunzione di grosse dosi di zucchero stimola recettori nervosi in maniera molto simile a droghe e nicotina. C’è un rilascio di serotonina, un effetto calmante ed euforizzante. E c’è anche la crisi d’astinenza da zuccheri, con ansia, nervosismo, tremori. L’industria alimentare ha creato la dipendenza da zuccheri, grassi e cibi ipercalorici. Perché i consumi e i fatturati aumentano.
E così Ronald Mc Donald diventa un idolo ghignante, a metà strada fra il Buddha e le icone sacre di Mao Tze Tung. Un obeso felice, circondato da mostruose vacche playmate, con teste di bovino, corpi da pornostar e seni pneumatici con quattro mammelle da mungere. Tutte vogliose di trasformarsi in hamburger. Ron English evidenzia gli inganni dell’advertising, ovvero come la pubblicità possa arrivare a farci credere l’esatto contrario della verità. La Diet Coke diventa Diabetic Coke, e il vassoio di junk-food portato da un paffuto omino anni Cinquanta si trasforma in una pantegana fumante nelle mani di un teschio.
Ron English rappresenta l’America e, di riflesso, l’Occidente. La sua cultura impregnata di morte, votata all’autodistruzione, che lobotomizza i propri figli e fa del malessere, della dipendenza e della menzogna i propri contro-valori fondanti.
Perché, come disse un vecchio laburista, le persone malate, ignoranti ed infelici sono più obbedienti, e meno difficili da controllare.
Ron English ci esorta a guardare bene quello che abbiamo sulla punta della forchetta. Per provare quel congelato, impagabile momento di rivelazione.
english version:
The Real America: Welcome to Hell, Kiss-kids!
And it all got to damn much for me
Just got to damn rough
And I pushed away my plate
And said boys I’ve had enough
And I lay upon the table, another piece of meat
And I open up my veins to them
And said come on, eat !!
Patti Smith, Summer Cannibals
They will not force us
They will stop degrading us
They will not control us
We will be victorious
The Muse, Uprising
A Game We Play is the title of the first, unequalled novel of Simona Vinci, about abandoned houses in the fields, pornographic magazines and extreme sexual experimentations happened before the age of ten. The literal title of the novel in Italian is Nothing is Known about the Children. It highlights that childhood becomes an unknown territory for everyone who goes beyond its borderlines. The very new generations are always enigmatic, and adults can not actually know their world, but for its reflection. The child is the incarnation of the future, which is the development of the present in turn. The adults relate with the children’s world trying to mold it, and they often end with contaminate it with their monsters.
Like an anthropologist with his eyes wide open, Ron English studies American childhood. And the world which he sees and portrays is like a territory of war. Macaulay Culkin, the enfant prodige of Home Alone, went through years of alcohol and drugs after having experienced worldwide success. Drew Barrymore, the child of ET, was an alcoholic at nine and a cocaine addict at twelve. Fame is precluded for the lesser beings, but not the imperative to be cool. More and more skipping the stages in between. Now, also little babies have to own a pair of Nikes. Toys are collected and unwrapped with an itch which leads a one-second-lasting euphoria, and then to rage and frustration. Ron English shows children dressed up as clown, with cigarettes and cans of beer in their hands, absent expressions, wide-eyed with drugs. But it is not only the matter of some isolated cases, of an illicit, precocious and sneaking consumption. The problem is that in America the Government compels the parents to give to their children powerful psychotropic drugs, as soon as they show some signs of the so-called hyper-activity. If the parents don’t do that, they will lose parental authority. The most frequent signs of the ADHD are detected in schools. They can be things like moving hands and feet during the lessons, rising up the hand before the teacher had finished to formulate the question, standing up in situations in which is requested to sit down, being not able to concentrate on details. Among the physical effects of Ritalin, Dexedrin and Adderall, we can mention: tachycardia, hyper-tension, psychosis, hallucinations, anxiety, confusion, mental deterioration, depression, aggressiveness, irritability, twitches, hypersensitivity, anorexia, nausea, vomit, vertigoes, skin rashes, abnormal hepatic functions, interruption of growth, sexual disorders. The psychological effects, classified by the pharmaceutical corporations as therapeutic, are the suppression of every kind of spontaneous activity, the lack of sense of humor, the reduction of sociability, playing games and being curious, the increase of passivity, the submission in organized social situations, a limited or obsessive kind of focalization, the persistence to perform senseless activities. Here you have the upstanding citizen. And if he/she starts smoking crack at the age of fourteen, we will have to understand.
Ron English portrays little clowns with multicolor camouflage fatigues and pink AK47 in their hands. To learn as soon as possible that war is a game, nothing but a video game. To learn that killing can be funny if we earn money for doing it, and if we put a proper background music, maybe hard-rap or new-metal. We can become real toy soldiers, like the ones made of green plastic, only bigger, and maybe dead.
Ron English shows how freely one can pass from toy-guns to real guns. Something similar to what happens in Winter’s Bone (Granik, 2010), where, in order to live through a critical moment in which she is threatened of losing her home, the seventeen years old Dee teaches her five years sister to shoot.
English represents childhood in relation to its usual settings. Mc Donald is one of the favorite places for American children. They are accustomed to associate it to positive reinforcements, like colored playgrounds, little Walt Disney’s freebie plush toys in the Happy Meals, foods full of sugar. And of course him, the clown Ronald McDonald. He’s more famous than Jesus for American children. Ron English shows children who looks like Baby Herman in Who Framed Roger Rabbit, driving little cars with the yellow M trademark.
Nutrition is another symbolic system of which English investigate the semantics.
Overeating. Sickness. Aggressiveness. Longing for blood and sugar. Unnumbered researches reveal how sugar makes the body weight and can cause an increase in insulin resistance, and how it intoxicates blood vessels in the same way in which smoke intoxicates lungs. The consumption of huge doses of sugar stimulates receptors of the nervous system in a very similar way as drugs and nicotine. There is a release of serotonin, a calming and exhilarating effect. And there are also the sugar withdrawal symptoms, with anxiety, agitation, tremor. The food industry created the addiction to sugar, fats and hyper-caloric foods. Because consumption and sales multiply.
Ronald Mc Donald becomes a sneering idol, something between Buddha and the sacred icons of Mao Tze Tung. A happy obese, surrounded by monstrous playmate cows, with bovine heads, porn-star bodies and pneumatic breasts with four udders to milk. All horny to be transformed in hamburgers. Ron English underlines the deceits of advertising, or rather how advertising can be able to make us believe the exact contrary of truth. The Diet Coke becomes the Diabetic Coke, and a junk-food tray carried by a chubby Fifty kid transforms in a piping hot rat handed by a skeleton.
Ron English represents America and subsequentely its mirror, the West. Its death-soaked culture, devoted to self-destruction, which lobotomizes its children and makes of sickness, addiction and fabrication its basing counter-values.
Because, as an old member of the Labour Party said, sick, ignorant and unhappy people are more obedient, and less difficult to control.
Ron English urges us to look carefully upon what we have on the end of our fork. To feel that frozen, invaluable moment of revelation.
L.S.T
traduzione di Rachele Cinarelli