Sotheby's - Opere d’Arte Contemporanea dalla Collezione di Claudia Gian Ferrari

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Opere d’Arte Contemporanea

dalla Collezione di Claudia Gian Ferrari

apre al pubblico l’esposizione

 

Esposizione: dall’8 all’11 Aprile 2011, Sotheby’s Palazzo Broggi,

Via Broggi 19 Milano h 10.00-13.00 14.00-18.00

Asta: 12 Aprile 2011 h 19.00 Sotheby’s Palazzo Broggi,

Via Broggi 19 Milano

 

 

A più di un anno dalla scomparsa di Claudia Gian Ferrari, Sotheby’s è onorata di annunciare l’asta milanese della sua collezione di opere d’arte moderna e contemporanea che avrà luogo a Palazzo Broggi il 12 aprile 2011.

Per volontà di Claudia, le opere d’arte della sua abitazione e della galleria saranno vendute all’asta e ciò per rispettare il volere di Claudia – affermano le sorelle Grazia e Paola – che aveva pensato a due vendite, l’una con opere dedicate al novecento italiano e l’altra più descrittiva della sua lungimirante attività rivolta all’arte contemporanea.

Claudia Gian Ferrari ha rappresentato un saldo e importante punto di riferimento nel mondo dell’arte italiano e internazionale.

Oggi, due delle più fascinose realtà italiane, una casa-museo milanese e un museo d’arte contemporanea di Roma, rispettivamente Villa Necchi Campiglio a Milano e il Maxxi di Roma, custodiscono le due anime – moderna e contemporanea insieme - di Claudia - nata sotto il segno dei gemelli - illuminata gallerista, storica dell’arte e mecenate milanese.

E due, infatti, saranno le vendite: quella di Sotheby’s, fissata il 12 aprile, come già indicato, avrà un focus più accentuato sugli interessi e le scelte della gallerista verso l’arte più contemporanea.

Racconta lei stessa nell’intervista pubblicata sul recente volume del FAI (Capolavori del Novecento Italiano, Milano, 2006): “Perché la cosa più importante per un collezionista è imparare a guardare”.

E i 170 lotti di quest’asta sono il frutto del suo occhio allenato e precursore, in particolare per i tanti pezzi datati dagli anni Novanta al 2000, di questo catalogo di aprile, che include i nomi – tra i tanti – di Airò, Borghi, Cecchini, Della Vedova, Marisaldi, Migliora, Serse, Manzelli, Favelli, Mainolfi (Senza Titolo, stima 15,000-20,000 euro).

Molto spesso si tratta di opere di artisti contemporanei italiani, mai proposti in asta prima d’ora.

 

Una piccola raccolta nella collezione è dedicata all’amico Luigi Ontani, del quale citiamo Il Poeta

ARTuromARTIni CechoVia (marmi policromi e dipinti, 2007, stimato 25/35,000 euro) e Pirandellesca stimato 15/20.000 euro; segue Senza titolo di Claudio Parmiggiani, gesso e sega metallica del 1974, stimato tra i 30 e i 40.000 euro.

E poi tanti contemporanei internazionali, da Kiki Smith (Ophelia, bronzo, 2002, val.15/20.000 euro) a Tracy Emin, da Shirin Neshat a Louise Bourgeois, da Ofili a Murakami (The King’s seat of Rwo Dimensional Perspective – Anti Gravitation, 1997, 30/40.000 euro la stima) da Anish Kapoor a Plensa (Waves, Dust, vetro soffiato, tessuto e filo d’acciaio, 2000, val.8/12.000 euro).

Continuatrice della storica galleria fondata dal padre Ettore Gian Ferrari nel 1936, Claudia si è occupata delle avanguardie storiche italiane della prima metà del ‘900, in un dialogo continuo con le opere dei più giovani artisti.

Il catalogo milanese di Sotheby’s costituisce un’interessante panoramica di questo dialogo, perché ha una sessione dedicata ai suoi artisti “storici”: dagli amati Sironi (numerose presenze, tra cui Periferia degli anni Venti val.60/80.000 euro) a Wildt e Martini (Ballo di contadini, terracotta policroma val. 80/100.000 euro) da Pirandello (Nudo del 1936-38, val. 30/40.000 euro), a de Pisis (Natura morta con ventaglio giapponese del 1941, val. 30/40.000 euro) e Fontana, messi in “relazione” appunto con una ricca messe di lavori super contemporanei.

Ci piace infine ricordare che al recente Museo del Novecento milanese Claudia ha donato (ma le sue donazioni hanno “arricchito” anche il MACRO di Roma, il MART di Rovereto e il Museo della Moda di Milano) la sua biblioteca e l’archivio della galleria – preziosa miniera per gli studiosi – testimonianza della sua lunga attività di curatrice e di storico dell’arte. Ancora oggi – sono parole recenti di Claudia – studiare un quadro e scriverne è la cosa che mi gratifica di più.

Nel 1995 nella prefazione al volume dedicato alla Galleria, CGF scrive: ”Ci sono persone che hanno vissuto con tale impegno la loro vita, che hanno lasciato una tale traccia profonda, di entusiasmo, di amore, e sono diventati da persone a personaggi, che sarebbe egoistico non cercare di comunicare agli altri, a quelli che verranno, la loro straordinaria esperienza umana, privata, soprattutto, ma anche pubblica”.

Queste sue parole oggi noi le dedichiamo a lei.

 

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