comunemente il delirio disfa la mente
e rinasce kandinskyano sui volti di chi osserva
mentre la realtà rimane reale negli intenti
(i silenzi tutto sommato spaziano tra le righe
le pieghe sul volto, le attese mordono)
al punto fisso sopra il letto
appendo lo sguardo
la foschia, le eresie a occhi chiusi da non definire ascetismo
(ma tu non tornerai) e il vento precipita sulle finestre
il vuoto nasce nel vuoto
sennò che senso avrebbe
rapirsi le labbra, i baci con le unghie
sparecchiando l'innocenza dalle intenzioni
l'amore è un fuoco grasso
che conduce il passo finché ci prende gusto
poi torna lento
ma'la'mente raccolto sui seni
sottogamba, tormentate le vesciche sotto i piedi
che lungo la strada avevo colto
(persa nel vuoto
che resta vuoto
se no che senso avrebbe)