Un importante momento di confronto sull’arte internazionale




Chiuderà il 27 marzo la mostra dei finalisti del Premio Arte Laguna, inaugurata con una serata con più di duemila ospiti presso le Tese di San Cristoforo all’Arsenale di Venezia.

I 180 artisti finalisti, provenienti da ogni parte del mondo, hanno dato vita ad un importante confronto che, al di fuori dei circuiti istituzionali dell’arte contemporanea -fiere, biennali, esposizioni museali-, non ha eguali in Italia.
Visitando la mostra si possono trarre diverse conclusioni e spunti per una nuova lettura del panorama del contemporaneo.
Risulta, infatti, evidente come, in un’epoca in cui la globalizzazione e la diffusione dei mezzi di comunicazione su larga scala hanno portato ad un progressivo dissolversi delle differenze culturali, permanga un legame imprescindibile con il paese ed il background di origine. Ne sono testimonianza opere come Piazza Rossa di Olga Schigal -artista di origini russe ma da diversi anni naturalizzata tedesca- dove è evidente l’imprinting di una generazione segnata dalla caduta del muro di Berlino e dal progressivo dissolversi dell’impero sovietico, oppure Dream of a Pillow della sud coreana Hyon Soo Kim che che mostra chiari contatti con il patrimonio iconografico della cultura tradizionale della Corea.

Si può, in questo senso, affermare che la mostra evidenzia, all’interno delle peculiarità e delle sfumature personali, diverse macrorealtà: se da un lato, l’emergente arte orientale, caratterizzata in molti casi da un isolamento culturale voluto o subito, si sta affermando nel panorama internazionale creando un interessante mix di culture dove si fondono elementi tradizionali che permettono, come un filtro, una rilettura dell’evoluzione dell’arte occidentale degli ultimi cinquant’anni, dall’altra si delinea un tendenza che “anglosassone” -con questo termine si intendono infatti tutti i paesi o di lingua anglosassone o fortemente influenzati dalla cultura angloamericana- che rinverdisce e recupera esperienze che vanno dal pop, al minimal, al concettuale, integrandole con una ricerca contemporanea dove si evidenzia una vocazione all’ibridazione dei media artistici e dei linguaggi della comunicazione.

A metà strada tra questo due “schieramenti” si pone una dimensione di confine che è rappresentata da un’arte che potremmo definire mediterranea. A questo terzo gruppo appartengono tutti quegli artisti che, pur confrontandosi con un forte tradizione di origine, come gli italiani , i francesi, gli spagnoli, ma anche gli artisti del nord d’Africa e del vicino medio oriente, sono fortemente influenzati sia dalle tendenze derivanti dalla ricerca di matrice orientale, quanto, dal forte ascendente della cultura anglosassone.

E’ interessante inoltre notare come il premio abbia registrato i venti di novità provenienti da paesi come l’Iran che, per motivi storici e sociali, era, fino a poco tempo fa, ai margini del panorama artistico internazionale.
Si può affermare, per concludere, che la mostra dei Finalisti del Premio Arte Laguna è stata un’occasione importante per ridisegnare una mappa tematica dell’arte contemporanea.

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