di Darren Lynn Bousman
USA 2011
Sinossi
Lo scrittore americano Joseph Crone, dopo la morte della moglie e del figlio, si stabilisce a Barcellona, in Spagna, dove vivono il fratello Samuel ed il padre Richard. Una volta lì, cominciano a verificarsi una serie di eventi e segni che hanno in qualche modo a che fare con il numero 11. Joseph comincia ad essere ossessionato da questo numero e ben presto si renderà conto che quella sequenza di numeri 11-11-11 non è solo una data, ma qualcosa di terribile dovrà accadere...
Commento
La particolarità di questa data, undici novembre 2011 (11-11-11) era tale da risultare irresistibile alla cinematografia dell'orrore. Data palindroma, la più lunga della storia, con un unico precedente, nel 1111. Cabalisti, fissati di varia natura e cospirazionisti si aspettano sempre di tutto, da appuntamenti del genere. Un giro in Rete vi darà una precisa proporzione di quanti e quali strani “rituali” vengono organizzati, anche con anni d'anticipo, nell'attesa di questo o quel giorno fatidico.
È proprio da tale spunto esoterico che il regista, Darren Lynn Bousman, noto per aver realizzato qualche dimenticabile capitolo dell'infinita saga di Saw, dà il via a questo film. I primi venti minuti sono molto promettenti: visioni strane, incubi inspiegabili, soglia della percezione della realtà ridotta ai minimi termini. Lo scrittore Joseph Crone, che pare uscito da un classico racconto di Stephen King, pare essere sul punto d'impazzire, complice il lutto mai elaborato per la morte della moglie e del figlio.
Proprio quando la situazione sembra degenerare, Crone viene avvertito dell'imminente decesso del padre Richard, che gestisce una strana congrega religiosa in Spagna, insieme al fratello di Joseph, il carismatico Samuel.
Da qui in poi il 11-11-11 cade in una serie di passaggi zoppicanti, pur sempre alternati a intuizioni piuttosto buone. Si va da una Barcellona insolitamente livida e crepuscolare, nota senz'altro positiva, a qualche cliché di troppo, in particolare sull'eterno conflitto tra l'ateo (Joseph) e il credente (Samuel). Con le convinzioni del primo - l'ateo - pronte a sgretolarsi davanti all'assedio di forze occulte evocate da un mondo oscuro e demoniaco. Sono proprio le creature di questo piano d'esistenza che anelano di passare nella nostra realtà, complice la magica data palindroma, in grado di aprire portali dimensionali. Per consolidare il loro regno sulla Terra esse hanno bisogno, a quanto pare, del “potere della parola”. Potere in possesso di Crone, uno scrittore con decine di migliaia di fans adoranti sparsi in tutto il mondo.
Spunti da Jacob's Ladder, atmosfere oniriche e dark, un personaggio, Joseph Crone, che ricorda in modo incredibile il nostro Cyberluke: questi sono i pro di 11-11-11. I contro invece si elencano in fretta: trama zoppicante, qualche cliché di troppo, spunti originali soffocati nei primi venti minuti di film. E poi lo stereotipo dello scrittore maledetto che inconsciamente fa da tramite coi mostri di cui scrive sta diventando troppo abusato. Dopo Sutter Kane de Il seme della follia non ha più molto senso riproporre un personaggio del genere, sperando di dire qualcosa di nuovo in materia.
Dategli una guardata per imparare come una storia promettente non dovrebbe mai deragliare nel tentativo di appagare un pubblico oramai refrattario alle idee innovative.
Però almeno vedrete l'alter-ego americano di Cyberluke, che interpreta lo scrittore figo e dannato.