Segnali di fumo: Draghi e fine del mondo

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Altro trittico di segnalazioni libresche.
L’obiettivo è il medesimo dello scorso anno, in questa stessa stagione: indicarvi un po’ di buone letture da gustarvi in ferie (se le avete), spendendo cifre oneste, e girando a largo dai classici romanzoni mainstream che trovate tanto al supermercato quanto dal salumiere (beh, quasi).
Al solito, in questo spazio do la precedenza ad alcuni colleghi indie. Che poi sarebbero gli autori autopubblicati, tanto denigrati, eppure sempre più concorrenziali rispetto all’editoria tradizionale. Non posso leggerli tutti – sono tantissimi, molti di infima qualità. Ma, cercando bene, si trovano delle ottime cose.
Non ci credete?
Provate!

L’isola del Drago

L'isola del drago

(di Daniele Ramella)

Italia Transpadana. 392 d.C.

Dopo secoli di persecuzioni, il Cristianesimo è religione di Stato. L’imperatore Teodosio, infulenzato da Ambrogio, vescovo di Mediolanum, autorizza i presbyteres, predicatori cristiani, a diffondere il Verbo con ogni mezzo, inclusa la spada, e a distruggere gli altari dei pagani per edificare chiese.
Iulius di Egina è uno di questi missionari e, accompagnato dall’allievo Iulianus, percorre l’Italia Transpadana per convertire chiunque non sia ancora cristiano.
È proprio durante uno dei suoi viaggi che viene a sapere di un’isola al centro di un lago, abitata da un drago o forse da un demone. Infervorato dalla sua missione, si reca quindi a disinfestarla.

Lago d’Orta. 2016.

Erika e Alex, due giovani blogger esperti di misteri, stanno indagando sulla “vertebra del drago”, un misterioso oggetto conservato nella sacrestia della chiesa di San Giulio.
Durante la loro indagine, vengono a sapere che forse le suore dell’isola nascondono un segreto molto più sconvolgente.

La leggenda di San Giulio di Orta riprende vita, trasformandosi in un’avventura a metà tra l’epica e il fantasy, tra il passato e il presente, tra la storia e la leggenda, con un inatteso colpo di scena finale.

Daniele Ramella meriterebbe più fortuna. È un bravo narratore, con buone idee, con uno stile, e pure abbastanza in gamba da riuscire a saltare di genere in genere.
Questo L’Isola del Drago è un fantasy storico (genere che a me piace molto), ben scritto e coinvolgente. Lo potete portar via per un euro, ma volendo lo trovate anche in versione cartacea.
Non avete scuse.

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Vesuvio Breakout

Vesuvio Breakout

di Giorgio Riccardi

L’esplosione del Vesuvio ha devastato le zone circostanti, iso­lando la Campania dal resto della penisola. Come se non ba­stasse, il sottosuolo ha liberato effluvi che agiscono sui morti, facendoli tornare in vita. I nuovi esseri sono famelici e al di là di ogni guarigione. Un gruppo di sopravvissuti si rifugia all’interno del cinema situato nel centro commerciale di Caso­ria, l’unico riparo sicuro in un mondo ormai in rovina. Fughe, attacchi di morti viventi e insidie di altri sopravvissuti saranno descritti attraverso le pagine del diario del protagonista. Le sue riflessioni fanno da cornice a un universo devastato, dove la salvezza sembra essere sempre più un miraggio.

Una nuova zombie novel scritta da un italiano, e con ambientazione italiana.
Questo singolare romanzo unisce le classiche tematiche della zombie apocalypse a quelle della fantascienza catastrofica della scuola britannica degli anni ’60-’70. Ma di british c’è poco, visto che Riccardi abbonda in scene di violenza e in efferatezze.
Dalla prima all’ultima pagina Vesuvio Breakout mi ha ricordato le atmosfere di un film italiano a suo modo adorabile: Incubo sulla città contaminata.

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Scorci dell’apocalisse

scorci dell'apocalisse

di Gianluca Santini

Dall’Asia si diffonde la Pandemia Gialla, a causa del prione di Lee-Chang che trasforma gli infetti in pazzi ematofagi dalla pelle itterica. Solo pochi Stati riescono a sopravvivere al dilagare del morbo, il resto del mondo crolla. In questo scenario apocalittico alcune persone continuano a vivere.

Un orfano di tredici anni armato di pistola e fumetto incontra una giovane giornalista nel deserto del Pakistan.
Un uomo incapace di adeguarsi al nuovo mondo insegue ancora un sogno risalente a prima del crollo della civiltà.
Un ragazzo cerca di sopravvivere agli attacchi dei Gialli e di un gruppo armato, forse anche più pericoloso degli infetti, affidando a Internet le sue avventure.
Quello stesso ragazzo, però, in una versione alternativa delle vicende, si ritrova a essere morso da un Giallo, contraendo il morbo. Cosa pensa una persona durante le fasi del contagio?
Una donna di San Francisco assiste a eventi preoccupanti, quando ancora la Pandemia non ha lasciato i confini dell’Asia.

Sono il papà del progetto Survival Blog, a cui si rifà l’ebook dell’amico Gianluca, che fu uno dei primi autori a imbarcarsi in questa splendida avventura di scrittura collettiva.
Fine del mondo, pandemia, atmosfere alla 28 giorni dopo, sopravvivenza, scelte drastiche, paura del contagio. Tre racconti in cui c’è tutto questo, e anche di più.

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