Poche domande, semplici e dirette, per conoscere un artista.
Questa settimana è la volta di Giuseppe De Siati.
Da dove vieni?
Vengo da San Vito dei Normanni, un piccolo paese salentino che, tra gli altri, ha dato i natali a Lanza del Vasto. La prima educazione artistica con alcuni anni al Conservatorio e al Liceo artistico, e gli studi universitari in Conservazione dei beni culturali all'Università del Salento, mi hanno portato ad una conoscenza approfondita delle risorse naturali e culturali antiche del territorio locale con una tesi di ricerca sul paesaggio rurale. All'Accademia di Belle Arti di Brera invece ho allargato la prospettiva al paesaggio cosmico. Attualmente vivo e lavoro a Milano.
Cosa fai?
Indago il limite come soglia per una visione geocentrica. Perimetro lo spazio, formo geometrie spontanee riportando le misure del mio corpo, in una corrispondenza antropometrica col creato che mi fa scoprire di non essere al centro dell'universo ma di sentirmi parte di esso.
Dove stai andando?
Torno alla concretezza della terra. Vivo l'opera come il frutto di un'esperienza intuitiva di accesso e comprensione alla realtà. Perimetro lo spazio fenomenico attraverso l’acqua, le terre o altri materiali specifici, dalla carta allo spazio ambientale.
Cosa vuoi?
Svelare l'esistente. Il vivente è un sistema aperto animato da flussi continui di energia e scambi circolari, nella realtà naturale creare un'opera è per me occasione di segnare un punto di connessione tra tempo cronologico e tempo ciclico.
Copertine settimanali di Lobodilattice a cura di Alex Urso