Prima grande personale a Milano: la coppia Allora & Calzadilla interagisce con uno spazio storico milanese, Palazzo Cusani, con un raffinato “spettacolo” multisensoriale partendo dal cortile con una grande installazione di richiamo teatrale, Sediments, Sentiments (Figures of speech) 2007, dove figure di cantanti lirici sbucano da un’imponente scultura interpretando dei brani dalla falsa appartenenza di teatro dell’opera, poiché in realtà trattasi di discorsi ufficiali di personaggi storici del Novecento come Luther King, Dalai Lama, Khrushcev o Hussein. Politica e lirica, un rivolgimento di forma sotto un aspetto poetico e culturale. Questo il primo impatto. Poi, percorrendo la scalinata del Palazzo, il fruitore incontra Wake up (Rising) 2013, un trombettista jazz reinterpreta le note della sveglia militare. Vita militare e musica, altra commistione di generi in onore del luogo in cui Fondazione Trussardi ha deciso, attraverso la figura del suo prezioso curatore Massimiliano Gioni, di affrontare un altro importante passo con artisti internazionali: palazzo Cusani è infatti la “dimora” del Comando militare milanese. Il percorso prosegue tra lavori su grandi tele nel meraviglioso salone Radetzky (dove il generale intratteneva i suoi ospiti con feste di ballo) e l’opera più nota della coppia Allora & Calzadilla (Jennifer Allora, Philadelphia 1974 | Guillermo Calzadilla, L’Havana, 1971) Stop, Repair, Prepare: Variations of “Ode to Joy” for a Prepared Piano, 2008, dove un pianista riprende l’Inno alla gioia suonato … al contrario, uscendo da un buca sulla parte superiore del pianoforte, e muovendolo per la sala.
Una mostra/spettacolo perché l’interazione è necessaria e il fruitore è sempre coinvolto, come spesso accade nelle esposizioni di Fondazione Trussardi, dove artista e luogo diventano un insieme unico e dove il primo lavora con e nello spazio interagendo con ogni elemento, solitamente antico e con forte personalità, confrontandosi con esso e adattando costantemente il lavoro che assume una suggestione romantica, e molto forte.
Così capita per Fault Lines. Suoni, musica, materia, rumore stridente, immagini dinamiche dei video, immagini statiche, maschere, materia, performance. Una multimedialità di linguaggi e sensazioni di stanza in stanza in relazione a un movimento continuo.