Nove racconti per un affresco buio e opprimente, nove pennellate per dipingere la storia di uno spaventoso movimento di massa, collettore di tutti i fondamentalismi del mondo, non importa di quale natura. Non solo fantascienza, ne’ noir o thriller nelle storie che si svolgono sul drammatico sfondo del conflitto tra Coordinamento delle Libere Città e provincia profonda della Nazione di Avraham, entità speculari e antitetiche nelle quali Bene e Male non si distinguono. Come non si distingue, quasi mai, il confine invisibile fra un eroe e una canaglia. Assistete a uno dei più crudeli conflitti che l’umanità abbia mai affrontato, e scoprite quale terribile prezzo essa ha pagato. (Quarta di copertina)
Eccoci di nuovo a parlare di un ebook della piccola ma combattiva casa editrice La Ponga.
Cielo e Ferro è una raccolta di racconti distopici, basati su un universo creato appositamente per questo progetto.
C’è un filo d’Arianna che collega i nove pezzi, creando un mosaico interessante, inquietante e ben studiato, con riferimenti all’attualità, ma inquadrati in un contesto fantapolitico ancora più tetro. I personaggi sono sullo sfondo e lasciano spazio alla narrazione pura, alla distopia che si fa cronaca realistica.
Da una parte abbiamo gli Avrahamiti, soldati folli dell’estremismo unificato, la nuova religione che unisce i fanatici islamici, le milizie armate cristiane, gli ebrei più guerrafondai, i razzisti di Nazione Ariana e molti altri gruppuscoli simili. Il collante di questo (apparentemente) improbabile movimento è l’ultimo profeta, il misterioso Avraham, che riesce a comandare gente tanto diversa appellandosi all’unica ragione delle Fede assoluta, bigotta e violenta.
A opporsi a questi fanatici, che in parte ricordano l’ISIS, ci sono le Libere Città, che di libero hanno solo qualche rimasuglio ideologico. Esse sono ciò che rimane della democrazia zoppa di questo nostro presente, portato all’estremo dei suoi difetti, e quindi prossima allo strappo definitivo.
Cielo e Ferro non segue una narrazione lineare. Ricorda piuttosto un patchwork di inchieste giornalistiche, che vanno dalla nascita di quello che sembrava uno dei tanti movimenti fondamentalisti senza futuro, al suo imporsi, ignorato con colpevole cecità, come superpotenza senza confini.
C’è molta attualità, in questa fantascienza distopica.
I racconti sono una sorta di specchio deformante di una realtà che è già qui, fuori dalla porta, che ci aspetta. Questo non può non farci paura, il che riesuma il valore aggiunto della buona narrativa di genere, che sa intrattenere e al contempo solleva inquietanti questioni.
I due autori, Italo Bonera e Paolo Frusca, sono bravi.
Mi piacerebbe vederli all’opera in un espansione dell’universo di Cielo e Terra. Chissà.
Nel mentre, potete acquistarlo qui.
(A.G. – Follow me on Twitter)
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