Distopie Impure: analisi di un fallimento

Fail

In molti state aspettando i risultati del concorso di scrittura Distopie Impure.
Vi ho fatto attendere più del previsto, perché io e gli altri giurati abbiamo dovuto valutare bene i racconti in concorso. No, purtroppo non si tratta di difficoltà nel decretare i dieci finalisti (quelli che dovrebbero entrare nell’antologia da pubblicare su Amazon). La difficoltà è ahimè stata di tutt’altro tipo: è risultato impossibile trovare dieci racconti in tema col bando del concorso, ossia dieci racconti di fantascienza distopica.
Molti partecipanti sono andati off topic, altri hanno inviato pezzi di fantascienza generica, che con la distopia hanno davvero pochissimo da spartire.
Forse sono stato poco bravo io a farvi capire cosa cercavo per questo concorso (anche se si presuppone una certa conoscenza del genere, se si vuole partecipare a un concorso così specifico).
Sta di fatto che abbiamo deciso all’unanimità di decretare invalidato il concorso Distopie Impure.

Si tratta di una scelta forte, ma ponderata.
Non credo sia onesto pubblicare un’antologia, che pure avrebbe potuto contare su un discreto bacino di potenziali lettori, spacciandola per qualcosa che in realtà non rappresenta.
Nei racconti inviati non c’è quasi nulla di fantascienza distopica, come dicevamo, e a tratti non c’è nemmeno fantascienza.
L’idea che mi son fatto è che alcuni partecipanti non hanno letto bene il bando, decidendo di inviare un vecchio racconto riposto in qualche cassetto, in attesa dell’occasione per utilizzarlo.
Altri, invece, hanno colto poco/niente l’aspetto “distopico” del concorso. E qui la colpa è in buona parte mia: forse dovevo dedicare più articoli di approfondimento, come accadde qualche anno fa per Ucronie Impure.

Gli unici racconti che sono risultati a tema con quanto esposto nel bando sono:

  • Tempo di Ricondizionamento
  • L’Organismo
  • I Cieli sono blu
  • Storia di mia cugino

Quattro su un totale di trenta ricevuti.
Ci aspettavamo decisamente di meglio, non lo nego.
A questo punto, trattandosi del secondo concorso che annullo per “mancato quorum di racconti in topic”, credo che mi prenderò una lunga pausa dall’organizzazione di iniziative simili.

Si poteva partire da qualcosa di semplice...

Si poteva partire da qualcosa di semplice…

Pur riconoscendo – ribadisco – le mie colpe nel non essere stato in grado di far capire bene cosa si intende per fantascienza distopica, devo dire di essere ugualmente alquanto perplesso. A quanto pare per alcune persone sta diventando complicato anche comprendere un bando. Mi riferisco a chi ha inviato racconti che non hanno nulla a che vedere nemmeno con la fantascienza generica.
Non è una cosa soltanto avvilente: è anche preoccupante, soprattutto considerando che parliamo di gente che si diletta di scrittura.

A ogni modo colgo l’occasione per ringraziare tutti i giurati che mi hanno aiutato nella procedura di valutazione dei racconti in gara, e i partecipanti che ci hanno messo impegno e serietà.
Sarà per la prossima volta.

Forse.

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