Con l’aumentare del numero di atti terroristici messi a segno dall’ISIS si accumulano anche dettagli inquietanti sul loro modus operandi. Strategie, tattiche, addestramento: poco è lasciato al caso e l’idea di attacchi casuali e disorganizzati è semplicemente ridicola.
Una delle peculiarità “tecniche” degli attentatori kamikaze dello Stato Islamico riguarda l’assunzione della cosiddetta Droga della Jihad. Si tratta del Captagon, un composto di amfetamina e di altre sostanze stimolanti, la cui produzione è andata aumentando nell’ultimo decennio (specialmente nei paesi arabi).
Il Captagon aumenta la resistenza a fatica e dolore, causa la perdita di inibizioni e un senso di onnipotenza. Chi lo assume può resistere per giorni senza dormire e mangiando pochissimo.
Il Captagon è la perfetta droga della guerra, e ha illustri precedenti storici.
Di anfetamine fecero largo uso, per esempio, i soldati di Hitler. Quando il 14 maggio 1940, dopo solo 4 giorni, le truppe dell’armata nazista conquistarono l’Olanda, fu determinante la loro capacità di combattere senza sosta, giorno e notte, senza dormire. Secondo quanto sostenuto da Norman Ohler nel recente saggio Der totale Rausch (“La totale euforia”), questa resistenza sarebbe stata garantita dal Pervitin, un “farmaco militarmente prezioso” usato regolarmente anche dal generale Rommel e dallo stesso Hitler. (Da: Focus.it)
Il Pervitin venne realizzato nel 1937 da Fritz Hauschild, che partì con lo studiare il benzedrine assunto dagli atleti statunitensi durante le olimpiadi di Berlino del 1936 (forse a quei tempi era improprio parlare di doping, ma a una valutazione attuale si trattava proprio di questo).
All’inizio della guerra venne prodotto in massa e distribuito a diverse divisioni di soldati, soprattutto ai carristi. Il Pervitin li aiutava infatti a resistere a lunghe giornate trascorse in maleodoranti scatolette motorizzate.
Anche i giapponesi fecero la loro parte, facendo un largo utilizzo di inalatori di benzedrine per stimolare i soldati in battaglia.
Non è però una peculiarità esclusiva delle truppe dell’Asse. Studi di settore documentano che anche i piloti americani facevano ampio uso di metanfetamine, il che rese molti di loro dipendenti da queste sostanze, anche a guerra conclusa.
Andando ancora più indietro nel tempo è impossibile non citare il caso dei feroci guerrieri berserker, appartenenti ai popoli vichinghi. Essi combattevano come animali, insensibili alle ferite e al dolore, tanto che molti li consideravano invasati da spiriti e Dei.
In realtà è molto probabile che i berserker facessero uso di droghe stimolanti: funghi allucinogeni del genere amanita muscaria, mischiati a sangue di lupo o di orso, utili a far sopportare la sofferenza e la fatica.
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