Il primo impatto è positivo. Dopo gli ultimi sofferti anni, Cairo editore realizza una bella mostra. Pittura, qualche scultura, due video, poche installazioni … molto impegno e tangibile vivacità racchiuse a Palazzo della Permanente. Piacevole anche quel breve momento della premiazione, quando il curatore, Luca Beatrice, quest’anno di nuovo solo nella selezione dei 20 finalisti, esordisce annunciando “ se vi piacciono è merito mio. Se non vi piacciono è colpa mia”. Allora il merito è quello di aver selezionato artisti che qualcosa da dire l’hanno, e il mezzo è efficace. E i veicoli e gli stili sono diversi. Colpi d’occhio di figure enormi, sofferte, poetiche e cattive insieme come nel lavoro della Angelini, che ahimè perdeva il suo splendore per colpa di una cattiva illuminazione che l’ha reso nero e cupo, quando rappresenta una figura chiara ed energica. Comunque un rischio, ma finalmente un’opera da contemplare. Angoli colorati e dal sorriso perpetuo nell’installazione di Laurina Paperina, che esula per stile, forma e ironia del messaggio dagli altri e che conquistava una giusta, meritata attenzione in un contesto “istituzionale”. Video surreali come quello di Rita Casdia, non male per suggestioni, e associazioni di immagini falsamente casuali. Divertente i The Bounty Killart, anche loro lodevoli per il percorso vissuto, più inquieta Alessandra Baldoni con fotografie di azioni performative, quasi teatrali, lezioni di stile, a Premio Cairo con un richiamo vagamente alla Lynch, forse per la figura del coniglio. E poi ancora il video tanto didascalico di Federico Solmi, un talento della video arte italiana emigrato all’estero. Chiari i suoi personaggi e le azioni, ma rutilanti i soldi, le scritte e le immagini, meglio intuibili se non realizzati. Presenti anche lavori deboli, ma che rappresentano “quel” panorama del contemporaneo odierno, come il corner shop di Nadir Valente di borsine firmate, un po’ palese per la comprensione dell’utente, o il lavoro di Marco Perego … che cosa rappresenta ? E lavori coraggiosi di nuovo, come il dittico di Linda Carrara, davvero in lizza per il podio per un raffinato, certo importante, lavoro pittorico che la rappresenta in tutto, come la scultura di Anna Galtarossa, forte, ironica, densa di significati e lavorio faticoso. E le rappresentazioni sofisticate di Tripodi, illustrazioni rese più canoniche e ordinate in cornici, perché la narrazione e il messaggio bastano, non hanno bisogno di altro decoro. Una bella gara vinta da un’opera meno coraggiosa di altre, il lavoro di Laura Pugno, premiata, forse, per dare giusto merito a un percorso più interessante. Una fotografia con il valore aggiunto di tracce di un passaggio sopra la stampa. Va bene così. Ma hanno vinto quelli che hanno osato e che rimangono in mente tornando a casa. ( da www.kritikaonline.com | 25/10/2013).
Paola Angelini, l’Assedio
Alessandra Baldoni, Hotel Pinocchio – Se è amara non la voglio
The Bounty Killart, Crocodile tears
Alessandro Brighetti, Nabucco
Silvia Camporesi, Stalker
Gianluca Capozzi, Mule
Linda Carrara, Dai.me
Rita Casdia, Smother
Chiara Coccorese, Chiave di SOL
Anna Galtarossa, Higgs boson blues (incense burner)
Alessandro Lupi, Ragione e luce
Laurina Paperina, Wall of fame
Marco Perego, Untitled
Donato Piccolo, Invisible (Trasformazione da uno stato fisico a uno stato psichico)
Roberto Pugliese, Acustiche tensioni matematiche
Laura Pugno, Proposte di sé
Federico Solmi, Iron cage
Chiara Sorgato, Chi ben ama ben castiga
Ettore Tripodi, Un gatto e due sorelle
Nadir Valente, Be original