Gennaro Patrone: tradizione e fede? Saranno sempre di moda!
Gennaro, tu sei un artista eclettico, in grado di attraversare stili e linguaggi, dalla pittura (in molte sue sfaccettature di genere), alla scenografia, dal teatro alla performance, con un filo conduttore, l'umano e la sua sofferenza, non a caso il tuo linguaggio nasce da una lunga elaborazione della figura del Cristo, sbaglio?
Non sbagli.
In effetti, parto in questa maniera, ma con un approccio ludico e curioso, mi sono sempre sentito (e ancora mi sento) un bambino, un bambino che gioca con tutte le forme, i colori e le situazioni dell' arte, anche per livelli.
L'esigenza è quella di comunicare con tutto.
Utilizzando spesso, in questo approccio, la tradizione pregna di sentimento religioso e favola, dove c'e sempre una morale e non passa mai di moda.
Napoli, come piazza creativa, per motivi storici che conosciamo bene, è una museo a cielo aperto, dell'umano in movimento, dove si mette in scena e si autorappresenta, a volte forzatamente, il proprio quotidiano, rimanendo limitati e vincolati dalla propria forma sociale, mi viene spesso in mente, quando tu finita l'Accademia ti ritrovasti con dei tuoi "cristi" che non riuscivano a trovare collocazione; alla fine terminati nel Laboratorio Okkupato S.K.A. furono percepiti come una provocazione politica, come è possibile che in una realtà così contaminata come Napoli, si è spesso impossibilitati a scardinare forme, vincoli e ruoli di tradizione folklorica e Accademica?
Le difficoltà a Napoli ci sono, perché viviamo una miriade di contraddizioni trascinate blandamente da secoli.
A Napoli, tutto è possibile e nessuno investe (?).
Bisogna aspettare qualcuno, che viene da altrove e che creda in quella tale idea, artista o progetto.
O bisogna evadere da questa realtà, partire e ricominciare da capo, come hai fatto tu!
Alle prese con le tue tante dimensioni artistiche, oscilli e accosti spesso realtà culturali distanti, dai trans ('e femmìnielli) a Michael Jackson, da Pulcinella al Cristo, muovendoti sempre con alle spalle una solida formazione Accademica.
Quanto è difficile conservare e traghettare tutto questo in un mondo interconnesso che nel nome del mercato degli smartphone e delle applicazioni sta modificando radicalmente usi, costumi e consumi della tradizione napoletana?
Mi spiego, non è che Selfie e social network, lentamente rischiano di omologare linguaggi e comportamenti anche in un territorio arroccato e barricato come quello napoletano, rendendo sempre più il tutto immagine priva di contenuto e reale ricerca?
Devo ringraziare queste fonti d 'ispirazione, per me sono ancora i punti di riferimento per la scrittura, la pittura, per scultura e i territori dell'arte che attraverso.
Vero che nuove forme di comunicazione stanno prendendo il sopravvento, nei rapporti interpersonali come nel lavoro... , ma credo che questo sarà un periodo, col tempo si ritorna sempre alle tradizioni.
Dico questo forte di ritenere un bisogno intrinseco dell' uomo capire cosa lo ha preceduto, e banalmente le nuove tecnologie saranno solo uno strumento d'ispirazione e ricerca per altre generazioni, nuove tele...matiche e forme d'arte, ma sempre e comunque appilicate.