Quando nel 1951 al MoMa fu realizzata la mostra Five French Photographers c’era un nome che, a differenza degli altri, più avanti si sentì meno. Insieme a Brassai, Cartier-Bresson, Doisneau e Ronis esponeva anche Israëlis Bidermanas (1911/1980), in arte Izis, considerato il “poeta” dell’immagine fotografica.
Dopo un’esposizione a Firenze presso il Museo Alinari, le opere di Izis – 140 fotografie, di cui 25 portate apposta – sono esposte a Milano fino al 6 aprile presso lo Spazio Oberdan. La mostra Izis, poeta della fotografia, racconta il lavoro senza pausa di un fotografo nato in Lituania, ma parigino d’adozione, che, dal secondo dopoguerra, decise, con un approccio naturale e mai invasivo, di fotografare ciò che aveva davanti agli occhi. Ecco che Izis inizia a viaggiare, spesso con un compagno d’eccezione: Jaques Prevert, il poeta dell’amore, con il quale frequentò Parigi, e anche altre capitali come Londra, o Istanbul. Luoghi che Izis scrutava e immortalava con la sua macchina fotografica, ma in maniera distaccata rispetto al classico approccio documentarista. Una visione poetica e pura di ciò che più lo colpiva: una coppia di amanti sul ponte, un uomo che gioca con le bolle di sapone, una bimba che posa davanti a un negozio, una giostra di luna park, una coppia anziana su un cavallo, un uomo che riposa sulle pietre … ritratti, paesaggi vuoti, liberi da giudizio, momenti rubati … queste alcune delle visioni in mostra di un artista che va scoperto.