Questa storia è inserita nella lista delle 25 graphic novel di Batman più belle di sempre.
Scritta nel 1988 dal guru dei fumetti Alan Moore, The Killing Joke approfondisce le origini di uno dei villain più iconici di sempre, il Joker.
Lo fa in un racconto relativamente breve, in cui il livello di lettura è doppio. Se da una parte Moore si prende la grande responsabilità di svelare parte del mistero che avvolge il Joker, dall’altra esamina lo strano rapporto che lega il sadico “cattivo” di Gotham City a Batman, l’uomo che da sempre gli dà la caccia.
Un rapporto che in qualche modo è simbiontico, come se uno non potesse fare a meno dell’altro.
E in fondo pare proprio che sia così.
La cosa curiosa, che forse non tutti sanno, è che il Joker, nato come personaggio DC Comics nei lontani anni ’40, ha vissuto il primo trentennio nei panni di un villain sì bizzarro e colorato, ma assai poco carismatico, tanto che tutti gli altri storici nemici di Batman gli stavano davanti, in un’ideale classifica stilata dai lettori dell’Uomo Pipistrello.
Il Joker mancava di drammaticità, di pathos, tanto che negli anni ’70 ebbe un crollo d’immagine quasi totale, finendo relegato a criminale di secondo piano.
Fu soprattutto Walter Simonson a rilanciarlo, nell’ottica di una ricostruzione di Batman come personaggio gotico e ombroso. Trasformazione che riguardò anche le sue storiche nemesi, Joker compreso.
Toccò poi a Frank Miller e ad Alan Moore lanciare il sadico assassino dalla risata folle nel gotha dei supercriminali più amati (e temuti) di sempre. Un consenso crescente, che l’ha portato a essere il trentesimo personaggio immaginario più amato di sempre.
Delle origini del Joker si è sempre saputo poco, ma proprio Moore, come già detto, si è preso la briga di raccontarci qualcosa in più, prendendo spunto da una vecchia storia pubblicata su Detective Comics, nel 1950.
Se molte graphic novel, più l’imperdibile film di Nolan, Il Cavaliere Oscuro, hanno alzato notevolmente il livello di tragicità dello scontro tra Batman e il Joker, Moore ha approfittato di The Killing Joke per un’analisi più profonda, in un certo più subdola, del rapporto tra i due.
Se Batman e il Joker sono antitetici eppur complementari, come ci fa intuire Moore, c’è da porsi qualche domanda sull’effettiva bontà dell’operato dell’Uomo Pipistrello, così come c’è da domandarsi se i punti di tangenza tra i due sono più numerosi di quanto è di solito lecito intendere.
Graphic novel fondamentale nella storia del fumetto supereroistico, The Killing Joke è un piccolo capolavoro di narrazione.
Fondamentale per chi si cimenta, come appassionato o come scrittore, nell’ambiguo settore degli eroi in maschera.
Alex Girola – follow me on Twitter
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