“Per me fu un’illuminazione. Avevo scoperto che le immagini restano, vengono conservate”. Questa una delle frasi dell’intervista/storia raccontata da M.B. a Laura Leonelli, curatrice dell’esposizione Il piacere dell’occhio. M.B. è un grande narratore, e tutto ciò che racconta è frutto della sua esperienza, di un percorso iniziato quando era bambino e scopre appunto, da un sasso liscio trovato in un fiume, che le immagini si depositano ovunque, da un sasso alla memoria. Ordine e memoria sono infatti per la Leonelli due concetti fondanti quando di immagini trattasi. E Il piacere dell’occhio ne è esempio chiaro e tangibile: un archivio affettivo, storico, narrativo, culturale … di personaggi, pose, volti, azioni, opere, sculture, atteggiamenti immortalati nel tempo e impressi su fotografie recuperate, acquistate, scovate pian piano durante il tragitto di avventure e incontri di M.B. che di storie e personaggi ne ha conosciuti tanti.