Spolverando gli scaffali della cantina ho trovato questa vecchia VHS, registrata da Italia 1 a inizio anni ’90: Moontrap – Destinazione Terra.
Un film che trasmisero a orari improbabili e che registrai impostando il timer, come spesso facevo allora, per godermelo in santa pace il giorno dopo. Dopo la prima visione credo di essermelo sparato altre cinque o sei volte. Poi, come spesso accade, l’ho rimosso dalla memoria. E ora ho voglia di rivederlo.
Parliamo di un delizioso b-movie fantahorror, girato nel 1989 e impreziosito dalla presenza di quel titano del genere che è Bruce Campbell.
Roba che oggi si vede sempre più raramente, perché non c’è quasi più via di mezzo tra il blockbuster con costosissimi effetti speciali e il film di genere intimista, dove nulla si vede (mostri, azione, effetti speciali) e tutto viene lasciato all’immaginazione dello spettatore.
Nel corso di un volo di routine verso la Luna, gli astronauti Grant e Tanner si imbattono in una gigantesca astronave fluttuante in una orbita irregolare attorno al satellite. Una sommaria ispezione del misterioso vascello conduce alla scoperta del cadavere di un essere sconosciuto e di un manufatto alieno dalla strana forma ovoidale. Portati sulla Terra, i reperti vengono esaminati dai ricercatori della Nasa che ne stabiliscono l’età in 14.000 anni. Durante le analisi, inaspettatamente, l’ovoide si anima, rivelando un meccanismo capace di riciclare qualsiasi materiale, organico o inorganico, e costruisce un robot assassino che viene eliminato soltanto dopo una cruenta battaglia. (Fonte: http://www.filmscoop.it)
Siamo di fronte a un plot piuttosto classico: l’esplorazione spaziale che trova i resti di un’antichissima civiltà, spazzata via da qualcosa di misterioso e di mostruoso, che chiaramente è ancora lì, in eterna e paziente attesa, pronto a fare fettine (in questo caso in senso letterale) dei malcapitati astronauti.
Moontrap è una produzione minore e un poco datata, eppure propone una scenografia di tutto rispetto. Il robot assassino (che ha più manifestazioni, come una sorta di Ultron ante-litteram), i resti del vascello alieno e le scene d’azione sono divertenti e ben realizzate. Le atmosfere hanno poco da invidiare a film più celebrati, famosi e costosi. Fatte le dovute proporzioni, Moontrap non sfigura e meriterebbe di essere riscoperto, perlomeno dal pubblico di affezionati.
Questa pellicola tocca inoltre delle tematiche e degli elementi in seguito ripresi in pompa magna da altre produzioni, per esempio Screamers e tutta l’epopea dei Borg di Star Trek, ma anche Doom e una lunga serie di b-movie che ricalcano il canovaccio di Alien.
Scopro ora, facendo qualche ricerca online, che Moontrap si rifà in parte a un romanzo che non ho letto: The Haunted Stars, di E. Hamilton. Se qualcuno ne sa di più si faccia pure avanti.
Come nota conclusiva vale la pena spendere due parole per la coppia di astronauti protagonisti di questo film: il già citato Bruce Campbell e nientemeno che Walter Koenig, il Pavel Cechov della prima serie di Star Trek.
Due pezzi da novanta per un b-movie che forse non si ricordano nemmeno di aver girato. La vita degli attori è davvero singolare.
Al momento mi risulta disponibile in DVD/BR, in un’edizione inglese monolingue.
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