Il 30 gennaio scorso ha aperto un nuovo luogo espositivo a Milano. Un luogo particolare dove ciò che conta realmente è l’artista e il suo rapporto con lo spazio. Questo è una delle linee guida del concept della giovane curatrice di Rizhoma, Martina Colajanni, che da Palermo si è trasferita a Milano, “portando con sè” il suo spazio ideale per farlo vivere all’interno del contesto di una nuova città. Il progetto curatoriale di Rizhoma è nato nell’autunno del 2011 proprio a Palermo, e dopo due anni il bisogno di svilupparsi verso nuovi contenuti e contenitori è appordato a Milano, città non semplice per l’arte contemporanea. Dunque Martina propone, con accurato studio, partecipazione e rigore, mostre originali e di sostanza, come l’ultima dedicata al fotografo inglese Sam Laughlin (1990, Cambridge) che da Bristol arriva in Italia con dei lavori sviluppati in due serie: la prima di cumuli di pietre, la seconda (in pezzi unici) di ceneri. Le prime all’apparenza sembrano montagne, alture, ma, con uno sguardo attendo e una sicurezza data dalla spiegazione, scopriamo dei cumuli di detriti e pietre che il fotografo immortala nelle notti di ricerca all’interno di cantieri abbandonati. La cenere ? I resti di alcune grandi opere letterarie e filosofiche, da Shakespeare a Kant, da Shopenahuer a Galileo … grandi romanzi, importanti trattati e saggi, fotografati sotto un aspetto insolito, come una traccia lasciata su un foglio bianco.
Poetica l’esposizione silenziosamente ordinata sulle pareti di Rizhoma.