La Scala dei Troll – Trollstigen

I took this photo in july 2014 at Trollstigen in Norway. Standing there alone in the fog, I was waiting for the view to become clear. And then it happened, the fog disappeared and though it was 1 am already, one car came slowly up the steep serpentines. It was my dream for a long time to take a photo of lighttrails like this in Norway - and it was just an awesome feeling that it worked out on the most beautiful and famous street. A few minutes later the fog returned, even thicker than before.

Una cosa che mi piacerebbe fare, magari quando diminuirò i ritmi di scrittura della narrativa di genere, è gestire un blog che parla di viaggi. Anzi: di viaggi particolari, ovvero di quegli angoli remoti di città e paesi, dove è possibile percepire ancora un po’ di quella magia – e non intendo fascinazione, bensì proprio magia – delle epoche antiche.
Magari ci sto già lavorando su, chissà.
Idealmente partirei questa esplorazione via blog da due aree del Vecchio Continente: l’est e la Scandinavia.
Ed è proprio qui che oggi facciamo tappa, anche se siamo sempre su Plutonia, e in particolare nella rubrica dedicata ai misteri.
Copritevi, perché fa freddo, e indossate degli abiti comodi e delle scarpe adatte a camminare.
Si va sulla Scala dei Troll.


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Trollstigen – che vuol dire appunto “scala dei troll”, è una strada situata nella zona montagnosa di Rauma, nella contea di Møre og Romsdal (Norvegia).
La strada è percorribile in macchina, sebbene non sia comodissima: ha una sola corsia, è chiusa da inizio inverno fino alla tarda primavera, e presenta ben undici tornanti, distribuiti su una lunghezza di poco più di dodici chilometri. Il tutto con una pendenza media dell’11%: non facile da affrontare, se non si hanno i mezzi adatti.
La Trollstigen è relativamente recente: i norvegesi hanno iniziato a progettarla nel 1916, per poi realizzarla negli anni successivi. L’inaugurazione è del 1936, ma il suo sviluppo, in quanto a mole di “traffico”, è aumentato solo negli ultimi 15-20 anni, grazie al turismo.

Del resto il panorama che offre sia la strada che la sua meta ultima, il borgo di Sylte (e il vicino belvedere), è mozzafiato.
La vista sulla Valle di Isterdalen, sui tornanti della strada medesima e sui monti circostanti. Molti esperti di viaggi e di turismo hanno giudicato questo panorama come uno dei dieci migliori al mondo.

Se siete particolarmente allenati o sportivi potete considerare di affrontare la Trollstigen in mountain bike, o come escursione di trekking. Non sono un #massimoesperto in nessuno di questi campi, perciò vi consiglio di informarvi bene, prima di intraprendere un’avventura del genere. Anche perché con la natura norvegese c’è poco da scherzare.
Meno probabile è l’evenienza di imbattersi in un vero troll.

Dico “vero”, perché l’iconografia dei troll è in realtà onnipresente, in Norvegia. Oltre ai tanti negozi di souvenir, esistono statue, cartonati, disegni e opere grafiche che li rappresentano praticamente ovunque. Se molte di queste raffigurazioni sono paciose e simpatiche, altre catturano l’essenza di quelli che dovrebbero essere realmente i troll: creature maligne e nocive, che molestano i viaggiatori solitari, così come i pastori con le loro greggi.
Si muovono di notte, perché la luce del solo è in grado di pietrificarli. Le loro dimensioni sono variabili: alcuni sono grandi poco più dei bambini umani, altri sono giganteschi, col corpo ricoperto di muschio, la pelle ruvida robusta come la corteccia degli alberi.

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Le leggende attribuiscono loro diverse capacità soprannaturali, in primis quella di fiutare le prede a molti chilometri di distanza. Sono poi in grado di apparire come avvenenti fanciulle – creando una sorta di illusione su stessi – in modo da attirare viandanti e boscaioli, per poi assalirli (a scopo di sostentamento o per motivi… sessuali!)
Alcuni troll sarebbero poi capaci di eseguire stregonerie ancora più potenti, legate sempre all’inganno con finalità predatorie. Non a caso la parola troll deriva dall’antico norvegese trolldomr, che vuol dire proprio “stregoneria”.
Le vecchie storie narrano di una lunga guerra tra troll e gnomi – qualcosa del genere è stato anche proposto in un cartone animato molto celebre negli anni ’90. Questa guerra non ha mai avuto del tutto fine, tanto che le due etnie del Piccolo Popolo risultano ancora essere acerrime nemiche.
L’unico scopo utile riconosciuto ai troll è quello di essere, più o meno a loro insaputa, dei guardiani della natura. Difendono il territorio allontanando inquinatori, bracconieri e altre persone nocive.
Allontanandole oppure mangiandole.
Poco importa, no?

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