Hangar Bicocca prosegue il suo programma espositivo dedicato alla realizzazione di progetti su larga scala con lo scopo di colpire il suo visitatore non solo attraverso l’estetica delle opere, ma attraverso la loro fruizione.
E anche con Micol Assaël questo avviene. L’artista – di origine italiana (Roma, 1979), ma nota internazionalmente grazie ai suoi rumorosi e grandiosi interventi (Kunsthalle di Basilea; Fondazione Sandretto Re Rebaudengo; Palais de Tokyo; Museion …) e al suo eterno peregrinaggio all’estero (Islanda, Germania, Russia, Grecia) – aderisce perfettamente allo spazio ex industriale di Hangar Bicocca attraverso 5 grandi installazioni/ambienti in cui l’utente può entrare ed interagire con gli elementi, spesso disturbanti, sicuramente spiazzanti.
ILIOKATAKINIOMUMASTILOPSARODIMAKOPIOTITA – questo il titolo fantasioso dato dall’artista - è un’esposizione vasta creata da strutture geometriche trasparenti, materiali in ferro, una cella frigorifera, motori elettrici logori, ambienti dove poter entrare, scrutare, interagire e anche spaventarsi, correnti d’aria fredda, scosse elettriche, mobili sollevati di 4 cm dal suolo, cavi che si snodano intorno … una vera e propria “sala macchine”, come racconta il curatore Andrea Lissoni, in cui lo scopo è “la possibilità di liberare un’esperienza”. Sia per l’artista, che interagisce con lo spazio di Hangar attraverso sue opere del passato (2003/2009) e Sub, realizzata ad hoc per questa occasione, sia per il visitatore, che ancora una volta si sente avvolto all’interno di ambienti.
Le opere in mostra: Untitled (2003), Vorkuta (2003), Mindfall (2004/2007), 432 HZ, Sub (2014).
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