Supereroi nazisti: Uber

UBER

24 aprile 1945. Il mondo intero trattiene il fiato. La guerra è quasi finita, i tedeschi sono sconfitti.
Le truppe russe si muovono attraverso la Germania devastata, verso l’obiettivo finale: Hitler stesso.
Mentre tutto precipita attorno al dittatore pazzo, le ridicolizzate”Wunderwaffen” promesse da Goebbels diventano realtà.
Una nuova arma è uscita dai laboratori segreti del Reich e ha un potere inarrestabile. Si tratta di un’arma come nessun’altra, al servizio di chi non ha alcuna remora ad utilizzarla. Gli Ubers, superuomini nazisti dotati di poteri sovrumani, ribaltano le sorti della seconda guerra mondiale, dando vita a una storia alternativa, oscura e senza compromessi. I primi a farne le spese saranno proprio i russi, ma a breve toccherà a inglese e americani…

Uno dei migliori acquisti fatti a New York riguarda la serie a fumetti Uber, di Kieron Gillen e Caanan White, al momento inedita in Italia.

Le premesse sono semplici e già viste: i nazisti riescono infine a ottenere le loro armi miracolose. Non si tratta di missili, di bombe straordinarie o di cacciabombardieri a propulsione jet, bensì di superuomini dotati di un’invulnerabilità quasi totale, di forza erculea e di aure in grado di proiettare raggi mortali.
Se volete si tratta di una versione ucronica di Capitan America: il supersoldato non nasce grazie alla scienza americana, bensì a quella tedesca. Come vediamo nel primo numero di Uber, un notevole “contributo” alla ricerca sul superuomo l’hanno fornita le cavie dei campi di concentramento.

Uber 4

Gli Uber non sono nemmeno pochi: sono organizzati in diversi battaglioni, sufficienti a rovesciare le sorti della Battaglia di Berlino, di salvare Hitler dal suicidio e di distruggere le divisioni sovietiche, oramai prossime a issare la falce e il martello sul Reichstag.
Esistono inoltre due categorie di Uber, quella minore e quella maggiore (chiamata battleship, corazzata). Quest’ultima comprende pochissimi esemplari, dotati di resistenza, di forza e di aura quasi infiniti. Se gli Uber “normali” sono paragonabili, per dire, a un ottimo Capitan America, i battleship sono dei veri e propri Thor.

Appare subito evidente che la guerra non è finita, come oramai credevano gli Alleati. I tedeschi, per quanto quasi distrutti, privi di fabbriche, di risorse energetiche e di un esercito regolare, sono di nuovo in gioco. Albert Speer, il generale Guderian e pochi altri alti gerarchi tenteranno di ribaltare le sorti dell’intero conflitto, usando gli Uber per sconfiggere anche gli odiati inglesi.
Ma, poco prima del salvataggio in extremis di Hitler da parte delle Wunderwaffen viventi, una spia è riuscita a portare brandelli di informazioni dai laboratori segreti del Reich a Londra, così ora anche i britannici possono tentare di produrre i loro Super…

Uber 3

Uber è una serie che fonde tematiche supereroistiche e guerra. Nel calderone ci sono anche spionaggio, ucronia, azione e una buona dose di splatter (funzionale alla storia raccontata).
Fanno da corollario al tutto alcuni personaggi storici, da Hitler a Churchill, passando per i già citati Speer, Guderian, fino ad arrivare a scienziati come Alan Turing.
Nel secondo volume lo scenario si estende al Pacifico, con i primi Super giapponesi, che operano come kamikaze potenziati, in grado di abbattere gli incrociatori statunitensi a suon di pugni e raggi oculari. Nel mentre altre superpotenze, tra cui l’Unione Sovietica, accelerano i loro studi per produrre Uber da opporre a quelli dell’Asse…

Inutile girarci attorno: la fascinazione per le alternate histories di stampo nazista sono immortali. Infatti Uber è un piacere godurioso per il lettore che ama certe tematiche.
Finora ne sono usciti due albi a colori, ciascuno di circa 176 pagine (in inglese). Il primo è questo. A metà marzo uscirà il terzo, che ho già pre-ordinato.
Non c’è molto altro da aggiungere a questa breve recensione. Se siete interessati all’argomento, questa saga è da leggere.

Uber 2

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