Trucchetti e trabocchetti

Trucchetto

Gli assidui frequentato delle classifiche Amazon riguardanti le vendite dei libri digitali (ebook, quelli che non odorano di carta) si pongono una serie di domande filosofiche di cui non si conoscono ancora le risposte.
Le principali sono queste:

  • Perché nelle prime posizioni ci sono autori autoprodotti sconosciuti che non hanno nemmeno uno straccio di blog per farsi conoscere?
  • Perché questi autori hanno cento recensioni con una media – poniamo di 4 stelle su 5 – ma i voti positivi si riducono a commenti stringatissimi come “bellissimo e coinvolgente, da leggere“, mentre quelli negativi sono articolati e solitamente pieni di critiche argomentate?
  • Perché ci sono gruppetti di autori, diciamo quattro o cinque, i cui titoli sembrano viaggiare sempre più o meno appaiati?
  • Perché talvolta degli ebook pubblicati già da mesi appaiono nella colonnina riservata alle novità di Amazon?
  • Perché degli ebook che un lettore “mediamente consapevole” riconosce come brutti (anche solo dalla sinossi) vendono comunque bene?

Oggi sono magnanimo e vi fornirò qualche risposta.
Così, per movimentare un po’ la nuova stagione di blogging.

  • Perché nelle prime posizioni ci sono autori autoprodotti sconosciuti che non hanno nemmeno uno straccio di blog per farsi conoscere?

Esistono dei forum, frequentati al 90% da tizi che vogliono diventare “scrittori di successo”, in cui si gestiscono vere e proprie campagne d’acquisto in massa di un determinato titolo, al solo scopo di farlo salire in classifica. Visto che in Italia otto lettori su dieci pensano di poter diventare anche autori, c’è molta solidarietà di settore. Al posto che impegnarsi a migliorare la propria scrittura, si preferisce fare gruppo e puntare alla top 10, con la mentalità dei mercati all’ingrosso.
Peccato che i libri (digitali o meno) non siano paragonabili alle scatolette di cibo per cani.

  • Perché questi autori hanno cento recensioni con una media – poniamo di 4 stelle su 5 – ma i voti positivi si riducono a commenti come “bellissimo e coinvolgente, da leggere”, mentre quelli negativi sono articolati e solitamente pieni di critiche circostanziate?

Perché – ovviamente – si tratta di finte recensioni. Due righe scritte su richiesta dell’autore, sempre nell’ottica dei forum e/o gruppi Facebook segreti dove si pianifica il successo di vendite di questi geni del marketing. Io recensisco te, tu recensisci me… e via.
I cialtroni più in gamba scrivono tre o quattro versioni della recensione del loro stesso libro e le fanno girare ai loro proseliti, chiedendo di pubblicarle così, senza variazioni.
Non sono voci di corridoio: anche a me sono arrivate delle mail in cui mi si proponeva lo scambio di stelline su Amazon. Rendetevi conto…

  • Perché ci sono gruppetti di autori, diciamo quattro o cinque, i cui titoli sembrano viaggiare sempre più o meno appaiati?

Come in tutte le strutture piramidali, chi sta in alto ha più seguaci. Perciò i capoccia di questi gruppi hanno molti adepti pronti a fare quanto esposto nei punti 1 e 2. Come se non bastasse, questi capoccia si scambiano i fan. “I miei recensiscono bene il tuo ebook, tu mandami venti persone a recensire bene il mio.” Ovviamente tali ebook manco vengono letti, o almeno non sempre. Le stelline vengono attribuite sulla – diciamo così – fiducia.

  • Perché talvolta degli ebook pubblicati già da mesi appaiono nella colonnina riservata alle novità di Amazon?

Perché i loro autori di tanto in tanto sostituiscono i file caricati su Amazon, rimettendoli ex-novo, senza variare nulla. Non lo fanno per correggere refusi e brutture, bensì soltanto per alterare la data di pubblicazione, affinché i loro vecchi ebook vengano segnalati tra le novità.

  • Perché degli ebook che un lettore “mediamente consapevole” riconosce come brutti (anche solo dalla sinossi) vendono bene?

Perché si sta smarrendo pian piano la capacità oggettiva di riconoscere un testo in italiano corretto da una porcheria scritta coi piedi. Tutti hanno fretta soltanto di emulare il loro scrittore del cuore, quindi si passa direttamente dalla lettura di uno o due libri alla stesura del proprio romanzo. Visto che queste legioni di wannabe-qualche-cosa stanno crescendo, l’effetto di solidarietà corporativa aumenta di conseguenza. Così come le strategie truffaldine. Quindi tutte le bimbeminkia appassionate di paranormal romance di infimo livello saranno portate a comprare qualunque titolo di questo genere, per quanto scritto coi piedi e scopiazzato da titoli più celebri (e magari più dignitosi).
Diciamo che è la stessa filosofia che porta a ingozzarsi di junk food.

trucchi

I danni di questo sistema li subiscono, in ordine sparso:

  • I lettori, quelli veri.
  • Gli autori seri, o comunque intenzionati a perfezionarsi.
  • Gli autori che cercano di vendere onestamente.
  • Le case editrici.

Comunque sappiate che, se sbatterete in faccia queste considerazione ai sospettati più noti, la risposta standard che riceverete è e sempre sarà: “Sei solo invidioso!

- – -

Alex Girola – follow me on Twitter

Segui la pagina Facebook di Plutonia Experiment

Archiviato in:doom, riflessioni, scrittura

Informazioni su 'Alessandro Girola'