Una DARSENA piccola piccola //// intervista a BRUNO MARRAPODI

Una Darsena piccola piccola, Bruno Marrapodi_open studio_sabato 20 febbraio

Una Darsena piccola piccola. L’artista Bruno Marrapodi (Milano, 1982) ci racconta un micromondo, quello della Darsena dei Navigli di Milano, non attraverso i suoi lavori pittorici – che rappresentano storie umane, interni di abitazioni, paesaggi – ma con un racconto trasposto in un film che presenterà sabato 20 febbraio proprio nel suo studio.

R.F. “Perché la Darsena di Milano ha questo valore importante, tanto da scriverci una storia?”

B.M.  “Non è così importante: fa semplicemente parte della mia verità. Racconto storie. Storie di fallimenti, storie che non vanno secondo i piani, circostanze divertenti dal retrogusto tragico, personaggi fortemente caratterizzati dal loro prima e dal loro dopo. Questo quartiere ospita diversi figli e nipoti di una Milano che non c’è più e che non hanno mai visto. Sono diventato parte di questo paesaggio quasi senza accorgermene e mi sono ritrovato, come sempre, a raccontare ciò che incontro al mio passaggio; ognuno ha il suo preciso ruolo così nella realtà come in una storia fittizia raccontata da me.”

R.F. “Bruno, raccontaci in breve il tuo percorso dell’ultimo anno, da quando non fai più parte di quel gruppo – Nuova Pittura Italiana – che aveva creato il gallerista Enzo Cannaviello, fino ad oggi, all’apertura del tuo studio al pubblico”

B.M. “ Fare parte di un gruppo può generare grandi risultati, ma può anche non essere il momento migliore. Nel mio caso ha avuto senso finchè è durata: andando oltre sarebbe diventato un involucro, una dolce tana che con un finto senso di protezione mi avrebbe messo dei paraocchi. Quest’anno mi è servito per continuare a dipingere diventando critico nei confronti del  mio lavoro e qualche volta spietato con me stesso, mi è servito a prendere tempo, ad aspettare, e a muovermi altrove. Ho partecipato a una residenza nell’entroterra della Sardegna dove ho dedicato molto tempo al disegno e al ritratto, portando in un paese di 600 abitanti il mio modus operandi: entrare in connessione con le persone, in diversi casi stringendoci amicizia, ritraendo volti e ambienti che non erano più qualcosa di sconosciuto, ma di vissuto in prima persona. Negli ultimi mesi ho collaborato con Edicola Radetzky nella fase dei cantieri e con Dimora Artica.

R.F. “Per realizzare questo progetto ti hanno aiutato due professionisti, il regista Roberto Rup Paolini e il compositore Tiziano Cannas. E’ un lavoro multidisciplinare?

B.M.  “Il lavoro è multidisciplinare perchè vedo l’impronta netta di ognuno di noi tre pur partendo da una mia decisione. Come avviene durante la realizzazione di un film, se pur in modo più piccolo, più competenze devono affiancarsi per riuscire a cogliere il sapore che il regista vuole dare al girato, tanto più le persone si comprendono interiormente, tanto autentico si rivelerà il lavoro. Tiziano, che è un polistrumentista dotatissimo, conosce molto bene il mio mondo, spesso per divertimento mi invia delle tracce audio dicendomi che sono “mie” e non è mai capitato che si sbagliasse. Rup racconta storie simili alla mia e inoltre ha abitato in questo ambiente; ci conosciamo da poco tempo ma ci siamo capiti immediatamente.

R.F.  “E’ una bella prova quella di aprire le porte del tuo studio. Significa rivelare al pubblico tutte le tue opere, la tua intimità e la tua persona. Hai pensato a questo aspetto?”

B.M. “Sì, è una bella prova ed è il giusto epilogo di un anno come questo. Lavoro qui dentro da 9 anni e qui dentro è nato e si è sviluppato tutto. Voglio azzerare e mostrare a tutti chi sono oltre alla “proiezione di me” che può essere percepita semplicemente da un mio quadro appeso in uno spazio bianco e pulito e soprattutto oltre a quello che il mio ego (pessimo complice) vorrebbe fosse visto. Aprire la mia intimità al pubblico mi fa molta paura e mi porterà a mettermi in discussione ancora di più di quanto non abbia fatto fino a ora e ciò è sufficiente per farmi concludere che probabilmente sto facendo la cosa giusta.”

Una Darsena piccola piccola_mappaUna darsena piccola piccola, Bruno Marrapodi open studio_domenica 20 febbraio

 

 

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