John Le Carré incontra gli Watchmen di Alan Moore in questo romanzo scritto da una delle più originali penne della fantascienza mondiale.
Per settant’anni hanno sorvegliano le sorti dell’Impero Britannico, lavorando nell’ombra e sfruttando i loro poteri speciali per impedire che i superuomini al servizio delle altre potenze controllassero il mondo in nome di tiranni e dittatori.
Oblivion e Fogg sono due degli agenti speciali dell’Ufficio del Soprannaturale inglese. Amici da sempre, ancor più che commilitoni. Ma un episodio, accaduto nella Berlino del secondo dopoguerra, ha minato il loro rapporto.
Le loro vite sono proseguite separatamente, così come quelle di molti superuomini usciti come vincitori o come sconfitti dalla Seconda Guerra Mondiale, e in seguito dalla Guerra Fredda.
Ora però il bureau inglese vuole che Oblivion e Fogg tornino alla base, per prendere parte di un grande e terribile segreto che riguarda la natura stessa degli “uomini del domani”: il segreto della loro comparsa al mondo, e il destino del loro futuro.
Lavie Tidhar è uno scrittore raffinato e fantasioso, capace di far convivere delle solide trame dal documentato background storico con elementi ucronici, weird o distopici ottimamente studiati.
The Violent Century – al momento inedito in Italia (ma credo che presto arriverà anche sul nostro mercato – è una storia di spionaggio coi supereroi.
Con la parola “supereroi” si può identificare di tutto e il contrario di tutto. Tidhar è bravissimo a cogliere le varie sfaccettature del termine, per piegarle alla sua storia.
I superuomini di The Violent Century sono nati a causa dell’onda quantica rilasciata dal macchinario sperimentale del professor Vomach. Essa ha irradiato il pianeta per qualche minuto, in maniera sufficiente per mutare poche centinaia di individui, donando loro talenti ben oltre le capacità umane. I “super” non invecchiano e hanno capacità spesso incredibili: sono dunque i soggetti ideali per essere reclutati nei servizi segreti e negli eserciti di decine di paesi, regni e dittature.
Nemmeno Vomach stesso, è più stato capace di replicare l’onda quantica.
Il romanzo si concentra soprattutto su due personaggi, entrambi inglesi.
Il primo è Henry Fogg, capace di evocare banchi di nebbia con la sola forza di volontà, e perfino di plasmarli nella forma di gigante golem di bruma, capaci di eseguire limitati comandi.
Il secondo è il suo amico e commilitone Oblivion, che ha il potere di “cancellare” cose e oggetti con la semplice forza del pensiero, scomponendoli a livello subatomico.
Ma lo stile di Tidhar è, come sempre, particolarissimo. Salta di palo in frasca, adotta una moltitudine di POV (voci narrativi, o punti di vista) differenti, a volte anche solo per dei brevi capitoli di interludio.
Grazie a questo espediente abbiamo modo di conosce l’operato di decine di superuomini, in un periodo di tempo che va all’incirca dal 1936 ai giorni nostri, attraversando eventi storici cruciali, dalla Seconda Guerra Mondiale al Vietnam, dalla caccia ai nazisti negli anni ’60 all’invasione russa dell’Afghanistan.
Dicevamo della varietà con cui Tidhar ha trattato i suoi supereroi in questo romanzo.
Quelli britannici sono sfuggenti e operano prevalentemente con discrezione, da veri agenti segreti.
Quelli americani sono “cartooneschi” come le note icone della golden age del fumetto supereroistico. Tigerman, Whirlwind e il Pistole Verde, tre tra i più noti super statunitensi, indossano costumi variopinti e agiscono in modo spettacolare, a favore di giornalisti e reporter.
Quelli russi sono possenti e iconici. Tra di loro spicca la Falce Rossa, temibile telecineta in grado di materializzare… beh, una letale falce rossa di energia nelle sue mani.
Ci sono poi altri battitori liberi, spesso talmente mutati dalla macchina di Vomach da risultare poco umani. Uno su tutti è Drakul, un partigiano ungherese che durante la WWII ha collaborato con Fogg e Oblivion, per cercare di frenare l’occupazione nazista del suo paese.
La carne al fuoco è molta, ma la cosa più bella è che Tidhar l’ha cotta a puntino.
The Violent Century è un romanzo scritto in maniera superba, ricco di riferimenti storici e di camei riservati tanto agli appassionati di fumetti quanto agli amanti di storia e di ucronia.
Ritengo inutile dilungarsi in commenti e spoiler.
Come avrete capito ritengo Tidhar un maestro, e questo libro una lettura imprescindibile.
(A.G. – Follow me on Twitter)
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