Bruno Canova - un saluto ad un grande del realismo italiano

All'età di 87 anni , il 31 luglio 2012 ci lascia il pittore, incisore e scultore Bruno Canova. Ispirò il fumettista Jacovitti e numerosi artisti.

 

Bruno Canova è nato a Bologna nel 1925, nel 1943 viene richiamato alle armi in marina e dopo poco viene arrestato per avere tentato di organizzare un nucleo partigiano a La Spezia e internato in un campo di lavoro tedesco nei Sudeti. Dopo la liberazione, studia grafica nei Convitti Rinascita a Roma e Milano, con docenti come Luigi Veronesi, Max Huber, Albe Steiner, Lucio Lombardo Radice, Gabriele Mucchi. Dopo l’esordio nel 1949 a Praga in una mostra sulla grafica italiana e dopo essere stato per qualche anno il vignettista satirico de L’Unità, si dedica solo al lavoro di artista a Roma, città dove passerà tutta la vita e dove frequenta, tra gli altri, Mario Mafai, Alberto Ziveri, Renato Guttuso, Renzo Vespignani, Ugo Attardi, Pier Paolo Pasolini, Alberto Burri. Nel 1965 vince il Premio Suzzara e partecipa alla Quadriennale di Roma dove il suo lavoro viene notato da Carlo Ludovico Ragghianti che gli scrive una lettera di grande apprezzamento. In questo periodo sviluppa una ricerca sulla città e la sua periferia, dove compone disegni e fogli in bianco e nero con pochi elementi cromatici, in un assemblaggio legato anche alle esperienze delle avanguardie storiche. Disegnatore e incisore di grande qualità, nei primi anni Ottanta il suo percorso si apre al colore e a una pittura dove le memorie della Scuola Romana si fondono alla sua visione analitica con suggestioni del Rinascimento nordico, in una ricerca durata fino a oggi. La sua pittura, spesso visionaria e segnata da accenti metafisici rappresenta ancora i margini della città o, in altri cicli, una natura misteriosa e descritta con uno sguardo quasi fiammingo. 

Segnato dalle drammatiche esperienze belliche, dal 1966 lavora ininterrottamente alla mostra “L’arte della guerra” che viene esposta in spazi pubblici di molte città italiane, con opere dove il disegno e la pittura si fondono a documenti, giornali e manifesti d’epoca, sulla scia del collage dadaista e con esiti spesso vicini a certe esperienze concettuali. Tra le tante mostre si ricordano le personali a Villa Pignatelli a Napoli (1975), al palazzo dei Diamanti di Ferrara (1976), alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma (1993) e al Museo Laboratorio dell’Università romana “La Sapienza” (1998), la Quadriennale di Roma del 1965 e del 1986, la partecipazione al Padiglione Italia, sezione Lazio, della 54. Biennale di Venezia a Palazzo Venezia a Roma. 
Scompare a Lacco Ameno (Isola d’Ischia) il 31 luglio 2012, dove si trova in villeggiatura, per le conseguenze di un tumore ai polmoni. 

bio dalla pagina fb 
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