CLAUDE MODOTTI

Foto di Tina Modotti

Nantes 1894, Udine 1896.
Queste sono le date di nascita rispettive di  Claude Cahun  e di Tina Modotti. 
Due fotografe prima di essere due donne che hanno cercato di immortalare le immagini delle proprie rivoluzioni a volte nascondendosi dietro l’obiettivo, altre in cui la messa a fuoco si concentra sulla propria immagine.

Molte foto e scritti di Tina caddero in un lungo oblio durante il moralismo terrificante del maccartismo, così anche quelli di Claude vennero in buona parte distrutti perché ritenuti pornografici ed offensivi durante il suo arresto da parte della Gestapo.
Tinissima così la chiamava la madre e in futuro è così che verrà chiamata da tutti coloro che la conobbero.
Assunta Adelaide Luigia Modotti Mondini era il suo vero nome che si portò dietro per tutta la vita senza cambiarlo perché lei portava ovunque le sue origini italiane.
Lucy Renèe Mathilde Shwob questo invece il nome di Claude Cahun, una scelta coraggiosa la sua.
Claude è un nome che in francese non è né maschile né femminile e come scrisse lei stessa : "Neutro è il solo genere che mi si addice".
Il cognome Cahun invece lo prese dalla sua nonna paterna con cui passò la sua infanzia, un cognome importante che sottolineava le sue origini ebraiche.
Al contrario di Tina lei rinnega il suo nome femminile, ma la sua fu una ricerca rivolta ad un altro aspetto della sessualità e all’affermazione delle proprie origini, un incoraggiamento verso se stessa e verso chi avrebbe visto i suoi numerosi autoritratti ad amare, vivere e pensare come si vuole.
Considerando il periodo storico in cui sono vissute entrambe la loro fu davvero una vita e una fotografia grande e rivoluzionaria.
Molti sono gli aspetti concilianti delle loro vite e altrettanti quelli che le separano.
Sono sicuramente differenti nel modo di relazionarsi di fronte all’obiettivo; Claude è onnipresente nelle sue foto, Tina invece è spettatrice esterna, ma altrettanto protagonista quando si fa musa nelle numerose foto a lei scattate soprattutto da Edward Weston.
La Cahun ci guarda dritti negli occhi, riflettendosi in uno specchio per mostrarci l’altro suo lato, è vestita da giovane dandy con una camicia a scacchi capelli tinti d’oro e sopracciglia rasate.
Eccolo/a! Perfettamente a-sessuata; uomo, donna? Che importa? Ciò che conta è ciò che vivi.
Ed è proprio questa stessa voglia di condurre la vita lì dove si vuole che ha condotto Tina a Città del Messico.
In realtà il primo incontro con questa terra non è stato dei più piacevoli, fu infatti portata lì dalla morte del suo primo marito: il pittore Roubaix, noto come “Robo”.
Si conobbero durante la vita americana di Tina a San Francisco, lei era giunta lì a soli 17 anni per raggiungere il padre che vi era emigrato.
Quelli furono gli anni in cui si avvicinò al teatro e al cinema, ma soprattutto alla fotografia grazie al fotografo Edward Weston con il quale ebbe una lunga storia d’amore.
E’ con lui che decise di trasferirsi in Città del Messico dove sono scattate le foto che raffigurano Tina nuda sdraiata sul balcone della loro casa.
Nuda con il sole in faccia e con le mani dietro la schiena, le stesse che la fotografa scelse come protagoniste di innumerevoli sue foto.
Le mani dei lavoratori e lavoratrici messicani bruciate dal lavoro, mani di madri che tengono strette un bel bambino fresco e “carnoso”, che pregano e si affaticano.
Quella di Claude è una continua messa in scena si fa spettacolo lei stessa con il proprio corpo, prima travestendosi da Buddha, poi mettendosi dietro le spalle dei pesi con indosso pantaloncini corti e una magliettina troppo femminile sulla quale pone dei capezzoli finti e una scritta: “Don’t kiss me I’m in training”.
Grottesca nella sua denuncia e potente nel messaggio che vuole mandare.
Disprezza qualsiasi forma di sopraelevazione della figura femminile, al contrario Tina è felice della propria bellezza e del suo essere musa.
Una musa consapevole e bella da ascoltare.
Scoppiata la guerra civile va in Spagna, Tina si precipita lì insieme al suo nuovo compagno Vittorio Vidali ed è lì che comincia una vita di anonimato; cambia il suo nome in Maria e così fa il suo compagno che prende il nome di Carlos.
Quello spagnolo fu un periodo molto intenso è lì che cominciò la sua battaglia contro il fascismo ed è lì che la sua vita cominciò ad allontanarsi.
Come Tina anche Claude ebbe un grande amore che l’accompagnò durante tutta la sua vita: Marcel Moore ovvero Suzanne Malherbe.
Le loro vite si intrecciarono e si fusero ancora di più quando il padre di Claude sposò la madre di Marcel, divennero sorelle amanti.
Collaborarono spesso alla realizzazione di fotomontaggi sullo stile surrealista, anche se non si sono mai inserite del tutto in questa corrente, neanche quando giunte a Parigi strinsero amicizia con Breton e con tutti gli altri partecipanti del gruppo.
Insieme alla sua compagna di vita decide in seguito di trasferirsi in Jersey.
Così come Tina, Claude, in seguito all’occupazione nel 1940 delle truppe naziste sull’isola, firmandosi “Il soldato antinazista” inizia una intensa attività di resistenza attraverso volantini e la realizzazione di numerosi fotomontaggi creati insieme alla sua compagna.
Ben presto Claude e Marcel vengono catturate dalla Gestapo e condannate a morte sarà solo nel 1945 che otterranno la libertà grazie alla fine della guerra.
Questa esperienza fu del tutto distruttiva sia per la salute di Claude sia per tutta la sua attività di fotografa, infatti durante la sua prigionia truppe naziste si occuparono di bruciare e distruggere gran parte del suo materiale considerato pornografico e offensivo.
Tina dopo l’esperienza di anonimato in Spagna tenta di tornare in Italia, ma le viene negato e così si reca nel 1938 a Parigi, quindi nello stesso anno in cui Claude decide di trasferirsi in Jersey e chissà se si fosse fermata lì magari si sarebbero conosciute, avrebbero sicuramente condiviso le loro foto, scambiato idee, fatto qualcosa di grande insieme…chissà!
Dopo questo soggiorno torna in Messico con Vidali ed è lì nella sua terra amata che il 5 gennaio del 1942 muore per un presunto infarto.
Dieci anni dopo nel 1954 morirà di un’embolia polmonare Claude Cahun con al suo fianco la sua compagna Marcel.

 

Diletta Di Paola

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