La condivisione e la pluralità delle idee: Vanni Cuoghi e Ilaria Del Monte presentano alla Galleria Rivartecontemporanea di Lecce la doppia personale "P.G.R. Per Grazia Ricevuta"

Oltre il solipsismo che spesso contraddistingue il singolo artista. In un'ottica di condivisione e scambio di idee. E' la chiave di volta dell'avanguardia artistica contemporanea secondo Ilaria Del Monte e Vanni Cuoghi, che presentano alla galleria Rivartecontemporanea di Lecce la doppia personale: "P.G.R. Per grazia ricevuta". La prima tappa di un progetto più ampio, quello della "Confraternita della Salvezza", che si basa sul principio dell'apertura, del confronto e della collaborazione tra artisti. Partendo dalla pittura. Una pittura "inclusiva". Un'idea, la Confraternita della Salvezza, per una rinascita dell'arte contemporanea che parte da due artisti. E da Vanni Cuoghi, uno degli artisti principali nell'alveo dell'Italian New Brow di Ivan Quaroni. Come descrive la giornalista Marinilde Giannanrdea che ha curato il testo critico della mostra: "L'idea è di attivare una rete di relazioni che superi nella sua formula combinatoria anche la dimensione e tradizionale del gruppo per diventare lo spazio di un'interazione operativa e creativa destinata alla realizzazione di futuri sodalizi"
Com'è nato il progetto artistico "Per grazia ricevuta"?
Ilaria: "Io e Vanni abbiamo gli studi vicini: trascorrendo molto tempo insieme l'idea di una doppia personale è nata spontaneamente. Non c'è stata una progettualità, abbiamo iniziato a lavorare insieme sulla base del rapporto umano e artistico che si è creato tra noi, in un'ottica di condivisione".
Vanni: "Il progetto è nato sulla base di una conoscenza reciproca e abbiamo provato a sperimentare, partendo dall'idea dei "cadaveri squisiti" dei surrealisti. E ci siamo divertiti. In un momento, poi, difficile per l'arte".
Ilaria: "Infatti l'arte contemporanea sta vivendo una crisi di idee, oltre che economica. E abbiamo fatto un esperimento: creare opere a quattro mani, con la collaborazione di due o più artisti su uno stesso supporto. A nostro avviso, nel mondo dell'arte, la parola d'ordine di questo nuovo millennio è: connessione. Tale concezione permette di lavorare sullo stesso supporto anche con artisti che fanno cose totalmente diverse tra loro. C'è il "pericolo" del copiarsi a vicenda? Non c'è problema. Questo progetto intende andare oltre l'individualismo a volte eccessivo, degli artisti.
Vanni: "La Confraternita della salvezza è un progetto più ampio e la nostra doppia personale "Per grazia ricevuta" ne è la prima tappa. In seguito saranno infatti coinvolti artisti come Alice Colombo e Matteo Cremonesi".
Com'è nata l'idea della "Confraternita della Salvezza"?
Vanni: "In epoca rinascimentale in Salento c'erano molte confraternite, che avevano differenti funzioni, erano una forza. Nel nostro caso la Confraternita della Salvezza è nata in base al principio del mutuo soccorso tra artisti, del confronto, lavorando anche sullo stesso supporto. L'assunto è partire da una fortissima conoscenza personale reciproca, da cui nasce la collaborazione e lo scambio di idee. Il confronto è anche un metodo da cui nascono le idee. E' come se si costruisse a + voci la stessa storia.
Ilaria: "Nel mondo dell'arte occorre maggiore elasticità"; Vanni: "La condivisione è un gesto politico. E' la politica del fare: una politica di scambio e condivisione.
Lo stesso principio su cui si basa l'Italian New Brow...
Infatti, l'Italian New Brow si muove su un'idea di condivisione: tutti noi (gli artisti dell'Italian New Brow n.d.r.) trascorriamo molto tempo insieme: facciamo il nostro lavoro in termini diversi ma come minimo comune denominatore attingiamo al mondo dei media. Per esempio: Giuseppe Veneziano è legato alla cronaca e al fumetto; Michael Rotondi ha un "taglio" legato alla musica, al rock 'n' roll, io sono più legato alla tradizione pittorica italiana. Tutti, però, attingiamo alle medesime fonti".
Ilaria: "La Confraternita della Salvezza dovrebbe infatti diventare una frangia dell'Italian New Brow, partendo dal principio della condivisione dello stesso supporto.
Vanni: "Il gruppo dell'Italian New Brow è "liquido", escono ed entrano vari artisti. C'è un'andirivieni generale ma uno zoccolo duro formato da alcuni artisti. La Confraternita della Salvezza implica che ci sia una stretta condivisione: stare a stretto contatto per creare una sola opera.
 

 

Qual è la cifra stilistica e filosofica che differenzia l'Italian New Brow nell'alveo della cultura New Pop?
Vanni: "Entrambe hanno una stessa motrice, quella popolare. E si riscontra la stessa 'immediatezza dell'immagine. L'Italian New Brow è un movimento permeato dalla cultura glocal, che muove comunque dalla tradizione artistica italiana, la traduzione letterale è infatti "nuovo ciglio della cultura italiana". C'è una una lontana parentela con la low brow art, ma noi precisiamo che siamo italiani anche se mutuiamo dagli Usa".
Per Vanni Cuoghi dunque, il punto di inizio di questo percorso artistico è la pittura?
Vanni: "Si, penso che la pittura sia una modalità del fare, del pensare, oltre che tecnica".
Ilaria: "La pittura dell'Italian New Brow dev'essere una pittura inclusiva, secondo il principio della globalità delle immagini e della globalità delle idee".
Vanni: "Tutto rientra in un concetto di un'idea pittorica precisa. Non esiste una pittura senza concetto. Piero della Francesca, ad esempio, era un concettuale: nella sua pittura c'è una concezione matematica dello spazio. Giuseppe Veneziano, poi, che si esprime anch'egli attraverso il linguaggio pittorico, compie una seconda operazione: innesca reazioni molto forti, suscitando un dibattito, innescando reazioni: come Cattelan nelle sue installazioni".
Cosa ne pensi di Luciano Ventrone, a proposito della pittura...
Vanni: "E' un maestro".
Ilaria: "Il suo é un iperrealismo seducente, un pittore che è quasi un monomaniaco: c'è una religiosità nella sua modalità del fare pittura.
Nelle tematiche che affronti c'è una compenetrazione di sacro-profano...
Vanni: "A mio avviso non esistono bene e male, non in senso manicheo almeno.
Sei un pò pagano infatti..
Vanni: Tendo alla dissacrazione più che altro..mi piace "indorare la pillola": adopero i tratti vezzeggiativi del mondo onirico infantile, un mondo innocente, che però contiene poi il pacco bomba, ossia un messaggio dissacrante, critico. Per esempio, le mie opere, i Giardini del benessere: sono piccoli teatrini, teatrini barocchi di un'armoniosa compostezza formale, contenuti nel supporto su cui dipingo, ossia scatole di plexiglas, che sono poi scatole di farmaci. Più che contrapposizione tra bene e male penso all'infinito universale che include tutte le forze, a Giordano Bruno e al suo pensiero. Per esempio, nella mia mostra "Veronica e Virginia" ho creato due antagoniste, due forze diametralmente opposte che si misurano con le forze naturali.
Il mondo femminile è la tua ispirazione..
Si, mi piace disegnare donne: il femminile innesca processi narrativi. Credo nella complessità del genere umano, quello che m'interessa non è neanche l'indagine. Il pittore dev'essere come un cuoco: mischiare tanti ingredienti.. elementi che possono piacere al bambino che poi lo sputa o all'esperto culinario che sente la sfumatura. Mi è stato detto: "tu Indaghi la profondità della superficie". Ecco, credo nell'apertura, nella pluralità dell'interpretazione.
Com'è nato "Il caro estinto", il quadro simbolo della mostra?
Ilaria: "E' quello più evocativo, quello che può suscitare emozione poichè rappresenta la congiunzione di due mondi. L'ispirazione è arrivata guardando gli ex-voto. Il formato dei quadri è infatti simile..Abbiamo provato a immaginare come possano essere gli ex-voto di oggi".
Il punto di avvio tematico nel tuo mondo artistico è sempre la dimensione favolistica, la dimensione dell' infanzia, dunque?
Si, le illustrazioni sull'infanzia costituiscono il mio Cavallo di Troia per entrare nell'inconscio, non si tratta solo di una dimensione onirica. Esploro anche il mondo dell''immaginazione, il mondo psichico attraverso una modalità che per me sarà sempre  pittorica. A mio avviso il nucleo dell'arte è nella pittura. Negli anni '80 ho fatto l'assistente per Giovanni Job, pittore citazionista, che mi disse: "Non ti preoccupare, se sbagli a dipingere col colore si copre tutto quanto". Salvo poi affermare esattamente il contrario.
Terrei a precisare che stiamo parlando di pittura anche se usiamo la fotografia o il collage.

Fotogallery di Giuliano Acquaviva

Fino al 24 agosto
"P.G.R. Per Grazia Ricevuta"
Mostra della Confraternita della Salvezza
Vanni Cuoghi e Ilaria del Monte
Testo critico di Marinilde Giannandrea
Galleria RivArteContemporanea
via Umberto I n° 32 - Lecce
Orari 10-13 e 17-20, tutti i giorni escluso il lunedì
Infotel: 333.7854068
Infoweb: www.rivaartecontemporanea.it; daniloriva@artecontemporanea.it

 

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