Disneyland under attack | Luiza Samanda Turrini

max papeschi

 

DISNEYLAND UNDER ATTACK

di Luisa Samanda Turrini

 

Come noi bambini tu sei tanto piccolin

Topolin Topolin viva Topolin!

Full Metal Jacket

 

 

Non contaminare il sacro campo semantico dell’infanzia con delle brutte cose. Mostra solo il lato eroico, umanitario ed intelligente della guerra. Non mischiare sesso e potere, perché il potere deve essere puro. E quando parli di religione, sciacquati la bocca.

Ecco la litania che recitano i paladini della bontà, della buona educazione, del buon gusto, e di tutti i dogmi politically correct.

Fortunatamente abbiamo un altro hooligan semiotico che viene a salvarci, mostrandoci il lato proibito di guerra, potere, religione, valori familiari ed industria del divertimento.

Max Papeschi sguinzaglia un Paperino intontito nella jungla vietnamita, con elicotteri da cavalcata delle Valchirie e i Guns ‘n’ Roses in sottofondo, per sparare meglio. Il pagliaccio di Mc Donald’s, da sempre troppo simile al Penny Wise di IT, ha aperto una filiale del suo franchising ad Auschwitz, usando le stesse tecniche del marketing nazista: il lavoro rende liberi, là dove possiamo avere un Big Mac kosher. Il mercato è una guerra, quindi Ronald Mc Donald si allena a Baghdad, unendo l’utile al dilettevole. Non vorrebbe farsi riconoscere, ma si diverte troppo. Con lui un esercito di scimmie, con il loro Friendly Fire, direttamente da Disneyland. Come potrebbero ucciderci? Loro sono nostri amici, e le loro pallottole ci vogliono bene.

Max Papeschi ci mostra come l’istituzione familiare sia una bomba ad orologeria. Kermit e Piggy, just married, presenziano davanti alla loro casa in fiamme. Guerra dei Roses o troppi eccessi alcolici dopo la cerimonia? In America, anche la coppia gay Sherk e Ciuchino si è potuta sposare, sfoggiando mutande di lurex alla Rocky Horror Picture Show. Ma neppure loro sono al sicuro dal rischio di scoppio. Bart e Lisa invece si sono uniti in uno sposalizio incestuoso, ed hanno scelto Guantanamo come meta della loro luna di miele. Tutta colpa di Grattachecca e Fichetto, quei cartoni animati violenti che si guardavano da piccoli.

La Coca Cola usa dirigibili pubblicitari per sganciare bombe incendiarie: troppi zuccheri nella dieta, troppi sindacalisti sudamericani scomparsi. Hello Kitty è finita in un carcere messicano, forse per sfruttamento di lavoro minorile.

Bravate di un burlone a cui piace confondere i codici? Solo apparentemente. Come tutti gli interventi che hanno come matrice l’ironia, le opere di Papeschi devono partire da una base di verità. Nazi Fuckin’ Mouse. Walt Disney era un reazionario modernista amico di Mussolini, Hitler e Goebbles, e prima della guerra risultava iscritto al partito nazista americano. La sua fascinazione per il nazismo esoterico e per le simbologie nordiche emerge in Biancaneve, Cenerentola, Fantasia, La Bella Addormentata nel Bosco. Nei primi cortometraggi di Walt Disney la schiavitù viene descritta come una vacanza bucolica, e in Peter Pan lo stereotipo indiano è quasi imbarazzante. Noi siamo venuti su con Bianca e Bernie, abbiamo adorato Monster & Co., e abbiamo pianto come aquile per Bambi. Eppure … Eppure, famiglia uber alles. La struttura produttiva è sacra. Il diverso si deve integrare.

Max Papeschi ci mostra il profumo Hitler N°5, e la Fashion Victim totenkopf che si contorce nuda davanti alle due C uncinate di Chanel. Non per niente Coco Chanel, durante la guerra, ebbe una storia con il capo della Gestapo a Parigi, biondo, bello e di vent’anni più giovane di lei, e fra una cosa e l’altra diventò spia dei nazisti per sesso.

Max Papeschi dedica una serie di opere alla religione. Lo spirito santo si trasforma in un dildo con ali di colomba, avvistato da due suorine in adorante stupefazione. I difensori delle tre religioni rivelate sono robot cattivi a spasso fra le macerie. Gesù risorto ha connotazioni da automa/golem molto kitsch, mentre Gesù rivelato sceglie la collina di Hollywood per mostrare l’ira dell’agnello. Con pistoloni da action-movie, per garantirsi il massimo della visibilità.

E il presepe? Cosa avrebbe fatto Gesù Bambino se fosse nato nella Betlemme contemporanea? Le stesse cose di quello dell’anno zero. Si sarebbe immolato in nome di dio, sfidando l’autorità romana/americana e quella dei farisei di Sion. L’unica cosa obsoleta forse sarebbe stata la croce. Ora ci sono le cinture esplosive dei shuhada, i martiri, tradotti in occidente come terroristi suicidi. Baby-Boom, per un piccolo Gesù palestinese.

 

Tutto il lavoro di Max Papeschi riguarda il potere.

Temporale e spirituale, mediatico e ludico.

Il potere di ipnotizzare e di insinuarsi nelle coscienze, il potere di togliere la vita, di uccidere e distruggere.

Il potere del mercato.

Il potere è come è sempre stato.

Sporco, ridicolo, bestiale ed osceno.

 

Come quello rappresentato in Greetings from Italy, in cui un clown con la parrucca e il trucco tricolore mostra il dito medio a tutti. Accanto a lui le bellezze dell’Italia, il Colosseo e due donne nude con i tacchi a spillo, le gambe aperte e il sorriso da scimmia. Intorno a loro, rovine.

Buon gusto, decenza, blasfemia, sono solo specchietti per le allodole. Il lavoro di Max Papeschi è scomodo perché ci mostra la verità, in un momento storico in cui la verità non la vuole più nessuno.

 

IMMAGINI:

 

BIBLIOGRAFIA

Alessandro Barbera, Camerata Topolino_ L’ideologia di Walt Disney, Stampa Alternativa, 2001.

Naomi Klein, No Logo, Baldini & Castoldi, 2000.

Michel Foucault, Sorvegliare e punire, Einaudi, 1976.

Coco, Mata Hari di Hitler, Orizio Riccardo, Corriere della Sera, 30 gennaio 1995.

ENGLISH VERSION:

 

 

DISNEYLAND UNDER ATTACK

 

 

Who's the leader of the club

that's made for you and me?
M-I-C-K-E-Y M-O-U-S-E.

Full Metal Jacket

 

Don’t contaminate the sacred semantic field of childhood with bad things. Show only the heroic, the humanitarian, the intelligent side of war. Don’t mix sex and power, because power is pure. And when you talk about religion, rinse out your mouth.

This is the litany performed by all the champions of goodness, good taste, good manners, and all the politically correct dogmas.

 

Fortunately we have another semiotic hooligan who comes to rescue us, showing the forbidden side of war, power, religion, family values and entertainment industry.

 

Max Papeschi unleashes a dazed Donald Duck in the Vietnamese jungle, with helicopters from the Ride of the Valkyries and the Guns ‘n’ Roses as back-ground music, to shoot better. The Mc Donald’s clown, all along too similar to the It’s Penny Wise, has opened a franchising in Auschwitz, using the same techniques of the nazi marketing: work makes free, wherever you can buy a kosher Big Mac. Market is a war, so Ronald McDonald trains himself in Baghdad. He would like to remain undercover, but he is having too much fun to care about it. There is an army of monkeys with him, with their Friendly Fire from Disneyland. How could they kill us? They are our friends, and their bullets love us.

 

Max Papeschi shows us how the family institution is a clockwork bomb. Kermit and Piggy, just married, stand in front of their house in flames. War of the Roses or too many alcoholic excesses after the ceremony? Even the gay-couple Shrek and Donkey could get married in America, with their lurex pants in The Rocky Horror Picture Show style, but neither they are safe from the risk of explosion. Bart and Lisa hitched up in a incestuous wedlock, and for the honey-moon they have chosen Guantanamo. It’s all fault of Itchy and Scratchy, that violent cartoon Bart and Lisa used to watch at when they were children.

 

Coca-Cola uses advertising airships to drop firebombs: too much sugar in the diet, too much South-American union organizers disappeared. Hello Kitty has ended in a Mexican prison, maybe for exploitation of child labour.

 

Bravados of a prankster who likes to confuse codes? Only apparently. The works of Papeschi, like all the actions which have irony as their matrix, start from a base of reality. Nazi Fuckin’ Mouse. Walt Disney was a reactionary modernist, friend of Mussolini, Hitler and Goebbles, and he was a card-carrying member of the American Nazi Party before war. His fascination for the esoteric Nazism and for the Nordic symbology comes out in Snow-White, Cinderella, Sleeping Beauty and Fantasia. Slavery is depicted as a bucolic holiday in Walt Disney’s first short films, and the Indian stereotype is almost embarrassing in Peter Pan. We grew up with The Rescuers, we adored Monster & Co., we cried buckets for Bambi, and still… And still family uber alles. The productive framework is sacred. The different one has to integrate in society.

Max Papeschi shows us the perfume Hitler N° 5, and the toten-kopf Fashion Victim wriggling naked in front of the two hooked C of Chanel.

In fact Coco Chanel, during WWII, had an affair with the boss of the Gestapo in Paris, who was blonde, handsome, and twenty years younger than her, and, between a little of this and a little of that, she became a spy of the Nazis for sex.

 

Max Papeschi produced a series about religion. The Holy Ghost transforms into a dildo with dove wings, sighted by two little nuns in adoring stupefaction. The defenders of the three revealed religions are evil robots strolling through debris. The risen Jesus has very kitsch robot/golem’s connotations, while revealed Jesus chooses the Hollywood hill to show the wrath of the lamb. With action-movie big guns, to be sure to have the maximum visibility.

And the Nativity Scene? What would Jesus have done if he was born in the contemporaneous Bethlehem? The same things of the original one. He would sacrificed himself in the name of God, challenging the Roman/American authority and the one of Pharisees of Sion. Maybe the only obsolete element would be the cross. Now there are the explosive belts of shuhada, the martyrs, translated in the West as suicide bombers. Baby-Boom, for a little Palestinian Jesus.

 

All the work of Max Papeschi is about power.

Temporal and spiritual, mediagenic and recreational.

The power of hypnotizing and creeping into minds, the power of taking lives, of killing and destroying.

The power of market.

The power is as it always was.

Dirty, ridiculous, bestial and obscene.

As the one represented in Greetings from Italy, in which a clown, with white, red and green wig and make-up, shows the middle finger to everybody. There are the beauties of Italy besides him, the Coliseum and two naked women, with high-heels, open-up legs and monkey smiles. Around them, ruins.

 

Good taste, decency, blasphemy, they are only window dressings.

The work of Max Papeschi is troublesome because it shows the truth, in a historical moment in which nobody wants the truth anymore.

 

 


BIBLIOGRAPHY

Michel Foucault, Discipline and Punish _ The history of prison, 1977

Naomi Klein, No Logo, 2000.

Alessandro Barbera, Camerata Topolino_ L’ideologia di Walt Disney( Camerata Mickey Mouse, The ideology of Walt Disney), Stampa Alternativa, 2001.

Coco, Mata Hari di Hitler (Coco, Mata Hari of Hitler), article by Orizio Riccardo, Corriere della Sera, January 30th, 1995.

Editing: Rachele Cinarelli

Informazioni su 'Luiza Samanda Turrini'