Effearte - L'angolo obliquo - Daniele Bacci, Andrea Facco, Giovanni Termini

Mi capita raramente di visitare una mostra sobria e pulita. Non che in tutte le altre occasioni abbia visto dei suk, però spesso registro una regolarità aurea per quanto riguarda l'ordinamento degli spazi espositivi. Nulla di male. E' un po' come guidare la solita berlina metallizzata. Decorosa, ma esteticamente noiosa. E noi, che siamo esteti e guardiamo con occhioni da cerbiatto ai vessilliferi del connubio arte/vita, ci sentiamo quasi vogliosi di universalità. Ok, basta col cazzeggio. Questa mostra presso Effearte di Milano è preclaro esempio di sobrietà ed eleganza espositiva. E la qualità dei lavori esposti ne risulta ulteriormente potenziata.
Facendo un discorso soggettivissimo, dei tre artisti il mio favore va a Andrea Facco, per il suo interessante accostamento al concetto di pittura: le sue opere sembrano proprio rispondere significativamente alla domanda metafisica: "Cos'è la pittura?".
Lo stesso discorso vale per la produzione di Daniele Bacci, autore di campiture piatte che riprendono il discorso mai lasciato interrotto dall'arte aniconica. Anche se lui -  non me ne voglia a male! - dovrebbe forse affinare il fisico, oltre che l'intelletto: nel senso, dare quel certo-non-so-che in più alla sua pittura, senza intaccare naturalmente il relativo retroterra concettuale.
Giovanni Termini è il più "concettuale" dei tre: ha realizzato due installazioni, una sito specifica, l'altra no (nel senso che non è stata reralizzata appositamente per lo spazio espositivo) ed entrambe spaccano. Soprattutto per quel velo d'ironia che le caratterizza, e che rende il lavoro ancora più intelligente.
Insomma, con questa mostra Effearte ha presentato une vera e propria trimurti del bello. Viva l'estetica espositiva!

Emanuele Beluffi

dal 14 aprile al 25 giugno 2011

Effearte Gallery

via Ponte Vetero 13, Milano

http://www.effeartegallery.com/

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