Stanchi della solita letteratura asfittica, eunuca e ritrita? Cercate sperimentalismo, argomenti forti, punti di vista caustici ed impietosi e tanta, tanta ironia? Beh, provate un po' questo (e sappiatemene poi dire qualcosa...)
Un esempi?
Eccovelo, da ",the party (inside)":
« ordunque io, Gigi+; che son appenappena quei 6-7 min. che sto qua dentro, smollo la tipa, senza dimandar venia la smollo volendo seguitare le mie personali ricerche di carne fresca, non mai prima saggiata. La smollo dinanzi a un buffet strapieno di cui faccio incetta, sgargarozzandomi l’umanamente sgargarozzabile, tra salatini e ulive e pizzette etc., associando il mangiativo a ricche sorsate di quel che capita, purchè sodamente alcoolico; finchè non sono a basta empio e infame [cioè, pieno e senza più appetito], allora potendo penzare, dop’aver contribuito al piacere di pancia, pur’al compiacimento del sottopancia, ordunque partendomi a sta cerca urogenitàl-sentimentàl. Non prima, però, d’aver preventivamente distanziato dagli sbandati passi miei quelli inopportuni della temporanea congiunta…
facciamo così, che ognuno va per suo conto eppoi ci ribecchiamo alla cert’ora
,le pispiglio rint’e ‘rrecchie - dessa ancor singhiozzolante, ancor spiangiucchiosa pel pezzo del prima, ma attenta a nonnulla trasparire agli occhi convitati, gli occhiacci della colpa su llei puntuti. Che subitentrando, prima che riuscisse ben bene a scancellare le doglie del pianto di poc’anzi con soccorrevoli multistrati di make-up, la Cimosa la vide l’amica, che tasì sgamandola, col volto schifo del post-lagrima, fè
che ccazzo t’è successo?
so’ stata male, ho vomitato…
da velare a modìno, al giudizio altrui, la contrictio-cordis d’un conato di abbandono da parte del Gigi in suo corrispetto, à vis sputacchiatole into the car, comin’ to the feast!
Gigi e la tipa ci lassamo, ridandoci il gancio a tra 3/4 d’ora (all’otto preccisse!) nei bagni sottani di quell’ alloggio a du’ piani che svolgesi la festicciuola…
Decido di masticare il tempo d’acchito lemme lemme, e mi guasto in un grangran giringirello di perlustrazione, con in mano l’ancora quarto/quinto no-no-stoquì-is-the-last-almeno-sin’accena… sambuca sinz’a mmusca che scolo talquale a sciropparmi un medicinale ben gramo. Come a non volerne delibare il gusto, cche nun mme piaze penniente, ma ffa ffico bèverlo e dpoi ti storta ch’l’è na bellezza!
Stronzeggiando qua e là già sulle gambe malfermo, cmè ‘n brigantino in preda ai marosi, che indove l’onde il portano ei va, mica con un prestabilito approdo. »
E il resto? - mi chiederete ora voi, con occhi smaniosi...
GIGI IL BASTARDO (& LE SUE 5 MORTI), 2012, Ed Montag
Romanzo di Pee Gee Daniel